Roma -- Sabato 4 febbraio Cina e Russia hanno posto il veto sull'ultima proposta di risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU che prevedeva il cessate il fuoco da parte delle forze vicine al presidente siriano Bashar al-Assad.
Dopo il 'niet' di ottobre, quella di ieri è stata la seconda bocciatura consecutiva da parte delle due nazioni componenti permanenti del Consiglio (che hanno dunque diritto di 'veto' su alcune mozioni ndr).
Gli analisti dicono che sia Pechino che Mosca hanno ottime ragioni per mantenere buoni e saldi i rapporti con Assad. La Russia è il primo fornitore di armi della Siria che, a sua volta, è il terzo più grande importatore dalla Cina.
La scorsa settimana l'inviato cinese all'ONU spiegò come fosse necessario porre un freno sulle uccisioni in Siria e come, al contempo, la Cina fosse fermamente contraria a forzare un cambio di regime. Tutto questo a dimostrazione dell'amicizia e cooperazione ultradecennale che unisce i due Stati.
Anche la Russia ha forti interessi economici in Siria. L'ammontare totale dei contratti stipulati tra Damasco e il Ministero della difesa di Mosca supera i 4 miliardi di dollari; la stessa marina russa è per così dire ospitata al porto siriano di Tartus, l'unico approdo diretto di Mosca al Mediterraneo.
Il precedente a ottobre. Cina e Russia opposero veto già ad ottobre dello scorso anno in Consiglio quando i morti della guerra intestina in Siria erano già a quota 6mila. Oggi le violenze hanno provocato oltre 7300 vittime.
(fonte Cnn)
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