Roma -- Il veto posto da Russia e Cina (è la seconda volta, la prima in ottobre) alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU - che chiedeva le dimissioni del presidente siriano Bashar Al-Assad in seguito all'ultimo massacro ad Homs - ha provocato una fuoriosa reazione da parte degli altri Stati membri dell'Unione.
Tutti gli altri 13 componenti del Consiglio di sicurezza (gli altri 3 Stati permanenti - Usa, Francia e Gran Bretagna - più Colombia, Germania, India, Portogallo, Sud Africa, Azerbaijan, Guatemala, Marocco, Pakistan e Togo) avevano votato in favore della risoluzione che avrebbe riportato la pace nel paese arabo e la fine delle violenze.
Ufficialmente Cina e Russia hanno bloccato la risoluzione (in Consiglio, un unico veto da parte di un paese membro permanente fa decadere la maggioranza richiesta, ndr) perchè la stessa avrebbe significato una potenziale violazione alla sovranità nazionale del Governo siriano.
L'agenzia stampa cinese Xinhua ha spiegato oggi che il veto di Mosca e Pechino è stato posto per evitare maggiori "scontri e vittime" nelle guerriglie civili in atto in Siria.
Ieri, invece, l'inviato russo all'Onu ha riferito che la proposta di risoluzione del Consiglio contro la Siria era "sbilanciata" e non rifletteva "la reale situazione delle parti nel paese siriano", accusando inoltre i paesi occidentali di puntare solamente al cambio di regime in Siria.
Condanne. Dura la condanna del segretario degli esteri inglese William Hague: "Più di 2000 persone sono morte da quando Russia e Cina hanno votato contro alla risoluzione in ottobre. Mi chiedo, quante vittime ci saranno prima che Russia e Cina permetteranno al Consiglio di agire?".
Sulla stessa linea anche gli Usa con il presidente Barack Obama e la Clinton. Anche il presidente francese Sarkozy e il Ministro degli Esteri italiano Giulio Terzi hanno condannato il veto di Russia e Cina spiegando che questa presa di posizione altro non fa che incoraggiare il regime siriano.
Si ricordi che l'ultima risoluzione, promossa dal Marocco, non conteneva sanzioni nè economiche nè militari contro il regime siriano.
Intanto dalla Tunisia arriva l'invito a tutti gli Stati dell'ONU a tagliare ogni forma di relazione diplomatica con la Siria.
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