Torino -- La Polizia sgombera le barricate costruite lunedì mattina dai No Tav a Chianocco, sull'autostrada A32 Torino-Bardonecchia, che adesso è percorribile in entrambe le direzioni, ma nella notte tornano gli scontri e i feriti in Val di Susa. I manifestanti lanciano sassi e altri oggetti contro gli agenti, che rispondono con i lacrimogeni, getti di idranti e cariche di alleggerimento. I No Tav vengono respinti dall'autostrada e si disperdono, ma poi si ricompattano in piccoli gruppi, pronti a continuare la protesta. Le forze restano sull'autostrada a presidiarla per garantire le operazioni per la sua riapertura al traffico. Alla fine di una giornata ad alta tensione si contano ancora una volta i feriti: un carabiniere (portato in ospedale), un funzionario e un ispettore di Polizia; altri fra i dimostranti che affermano di essere stati caricati e manganellati.
Ma la battaglia vera è arrivata nella notte, quando i manifestanti hanno ripetutamente tentato di 'riprendersi' l'autostrada e le forze dell'ordine hanno lanciato lacrimogeni e fatto cariche. La preoccupazione era cominciata già 24 ore prima, ancora una volta nel cuore della notte tra martedì e mercoledì, quando qualcuno ha dato fuoco a tre automobili di manifestanti No Tav, parcheggiate a qualche centinaia di metri dalle barricate di Chionocco. Ed è proseguita nella mattinata quando una troupe dell'agenzia televisiva H24, che sta seguendo la vicenda per Corriete Tv, è stata aggredita da un gruppo di manifestanti e un operatore colpito con un pugno. La troupe è la stessa che ieri ha registrato il video del manifestante che provoca un carabiniere, il quale subisce senza reagire (e meritandosi perciò un encomio dal ministro dell'Interno e dal comandante dell'Arma). Anche una troupe del TgCom è stata aggredita e numerosi giornalisti e fotografi sono stati minacciati e invitati, anche molto bruscamente ad allontanarsi (come il leader NoTav Perino intervistato da Radio24 "... siete delle merde, sciacalli...").
"Blocchiamo tutto". "Domani (oggi, ndr) blocchiamo tutto, dappertutto, alle 18". E' il passaparola che i No Tav hanno cominciato a far girare, pubblicandolo tra l'altro sui siti del movimento, al termine dell'assemblea tenuta nella notte a Bussoleno. Centinaia di manifestanti, appena allontanati dalle forze dell'ordine dall'autostrada a Chianocco, si sono ritrovati nel salone del centro polivalente della cittadina della val Susa e hanno progettato le prossime inziative di protesta, annunciando una serie di blocchi a sorpresa per il pomeriggio. Il Movimento No Tav accusa la Questura di Torino "di cariche violentissime, caccia all'uomo, vetrate dei bar distrutti per un rastrellamento di antica memoria, macchine parcheggiate vandalizzate e altro". Ma non dice che cosa hanno combinato i mascalzoni che si sono intrufolati nel movimento facendolo degenerare.
La provocazione. E a proposito di mascalzoni, merita di essere segnalato quel provocatore che si è piazzato di fronte a un carabiniere apostrofandolo (come registrato dalla troupe del Corriere.it): "Ehi tu, che pecorella sei? Hai un numero, un nome, un cognome, sai che sei un illegale?". Il faccia a faccia avviene sulla A32 bloccata dai manifestanti e a dividere il ragazzo, a volto scoperto, e il carabiniere, Stefano, 25enne sardo in tenuta antisommossa, c'é solo un guardarail. "Dovresti avere un numero di riconoscimento - dice il manifestante - io così non so chi sei e tu sai chi sono io. E' vero pecorelle?". Gli insulti proseguono, senza che il carabiniere e gli altri militari che gli sono intorno rispondano. "Sei forte - dice ancora il mascalzone - ma sai anche sparare? Vorrei vederti sparare, mi piacerebbe. Comunque sei una bella pecorella. Sei carino, dai anche i bacini alla tua ragazza con quella mascherina? Così non gli attacchi le malattie. Bravo bravo". L'"attivista" no Tav continua: "Comunque, per quello che guadagni, non vale la pena stare qui. Vi siete divertiti? Quindi fra sei ore ci vediamo qua...il cantiere dovrebbe durare vent'anni e ci vai in pensione vestito così come uno stronzo. Noi ci divertiamo un sacco a guardare questi stronzi". E conclude: "Tu non ti puoi camuffare lo sai, dovresti farti riconoscere...Parla invece di fare gesti. Che sei, sordomuto?". All'encomio ricevuto dai vertici dell'arma e dal governo per la saldezza di nervi dimostrata, il carabinieri ha risposto ringraziando e dicendo: "Ho fatto solo il mio dovere".