giovedì 17 novembre 2011

Crisi, la mappa del debito in Europa


Roma -- Quattordici dei 27 paesi dell'Unione Europea hanno un debito pubblico pari o maggiore al 60 per cento del proprio Pil (dati fine 2010). A guidare questa speciale classifica troviamo la Grecia con il 142.8% di debito rispetto al Pil, seguita dall'Italia (119.0%), Belgio (96.8%) Irlanda (96.2%), Portogallo (93.0%), Germania (83.2%), Francia (81.7%), Ungheria (80.2%) e Regno Unito (80.0%).

Il più basso rapporto tra debito pubblico e Pil si registra invece in Estonia (6.6%), Bulgaria (16.2%) e Lussemburgo (18.4%).

Va ricordato che secondo il patto di stabilità e crescita, patto stretto all'avvio dell'era dell'Euro, gli stati membri dell'Ue avrebbero dovuto assicurare un rapporto Pil-debito non superiore al 60%.

martedì 15 novembre 2011

Pronta la squadra di tecnici di Mario Monti, tutti i nomi

Roma -- Domattina si conoscerà con tutta probabilità la squadra di Governo del premier incaricato Mario Monti che dovrebbe vedere al suo interno anche Gianni Letta, già sottosegretario alla Presidenza Berlusconi, e l'ex premier Giuliano Amato.

Chi invece prenderà il posto di Letta sarà quasi certamente Enzo Moavero, 57 anni, avvocato e attualmente giudice del Tribunale di primo grado della Corte di Giustizia della Ue, uomo di fiducia del futuro premier perché né è stato capo di gabinetto ai tempi della Commissione europea, per la quale è stato anche segretario generale aggiunto, ovvero il numero due della 'macchina' di coordinamento dell'Esecutivo di Bruxelles. Sempre dalla capitale politica dell'Europa dovrebbe arrivare un'altra storica collaboratrice ed ex portavoce alla commissione Ue, Betty Olivi.

Questi i possibili ministri. All'Economia in pole c'è il bocconiano Guido Tabellini. Allo Sviluppo (o al posto di Letta) è in vantaggio Antonio Catricalà, presidente dell'Antitrust.

In alternativa, Carlo Secchi, economista, ex rettore della Bocconi e membro del CdA di Mediaset.

All'Interno Carlo Mosca, già capo di gabinetto con Pisanu e Amato, o Anna Maria Cancellieri.

Per la Difesa, poi, è l'ex capo di Stato Maggiore, Rolando Mosca Moschini, attualmente consigliere di Napolitano, il candidato più quotato.

Alla Farnesina, salgono le quotazioni di Amato (in alternativa Giampiero Massolo, attuale segretario generale del ministero).

Al Welfare l'economista Carlo Dell'Aringa è il nome più accreditato. Mentre alla Salute scendono le quotazioni di Umberto Veronesi e salgono quelle del rettore della Sapienza, Luigi Frati.

Alla Giustizia in pole c'è l'ex presidente della Consulta Cesare Mirabelli.

Alla Cultura l'archeologo Salvatore Settis. All'Istruzione il nome più gettonato è quello di Lorenzo Ornaghi, rettore della Cattolica.

Per le Infrastrutture la corsa è tra Rocco Sabelli (ad di Alitalia) Secchi e Catricalà, gli ultimi due in ballo anche per lo Sviluppo.

All'Ambiente, invece, sembra certa la promozione dell'attuale dg del ministero Corrado Clini.

Alla PA infine si parla di Luisa Torchia, allieva del giurista irpino Sabino Cassese e super esperta di diritto amministrativo e pubblica amministrazione.

Frankfurter Allgemeine Zeitung: "L'Italia necessita di una ristrutturazione completa"

di Günther Nonnenmacher *

Quale e se ci sarà il colpo di coda di Silvio Berlusconi e dei suoi alleati, lo si vedrà soltanto nei prossimi mesi.

Le immagini di giubilo degli oppositori di Berlusconi, che sabato hanno celebrato in piazza le sue dimissioni, non devono ingannare. Berlusconi non è stato un usurpatore, il suo è stato un premierato votato da molti milioni italiani, anche se il suo livello di popolarità non era mai stato così basso come negli ultimi tempi.

Se a destra in Italia ci sono diverse fazioni pronte a raccogliere i resti (i voti dei disillusi) del Governo di Berlusconi, anche a sinistra c'è un fronte nutrito di piccoli partiti pseudo-populisti e radicali che mira a sfruttare le debolezze del Pd.

Appare logico a questo punto che l'unico che potrà dare sollievo al Paese sarà l'esperto Monti e il suo Governo tecnico.

In verità, l'Italia avrebbe bisogno di un rinnovamento fondamentale del suo sistema politico, e questo riguarda non solo la classe politica in senso stretto, ma comprende anche gli atteggiamenti radicati negli italiani per decenni.

Il paese non è mai riuscito a prendere le distanze dal clientelismo che lo ha contraddistinto per decenni. Ciò ha comportato non solo il diffondersi della corruzione ma anche il blocco dello sviluppo globale.

E' quasi un miracolo se le piccole e medie imprese del Nord Italia resistano in questo mare di ostacoli. Nel Mezzogiorno invece questo sistema è diventato quasi impenetrabile e il sintomo più evidente è la criminalità organizzata.

Nonostante il notevole impegno dei movimenti anti criminalità organizzata resta ovvio che molti italiani - in assenza di altre vie d'uscita - sono scesi a patti con queste realtà parallele.

Le difficoltà economiche e il momento 'no' del Governo Berlusconi sono stati palesati ufficialmente con il trattamento quasi sprezzante riservato dal presidente Sarkozy e del cancelliere Merkel al leader di Arcore in occasione dell'ultima riunione dell'eurozona.

Episodio che ha fatto male all'orgoglio italiano e anche se molti italiani volevano da tempo sbarazzarsi di Berlusconi, tutti esigono rispetto per il Paese.

Anche per questo Mario Monti dovrà essere sostenuto e appoggiato da tutti in modo da ridare al Paese l'orgoglio perduto.

* Professore Onorario di Politica e Scienze della Comunicazione presso la Facoltà di Scienze Sociali e Filosofia dell'Università di Lipsia, esperto di politica estera del Frankfurter Allgemeine Zeitung

Attacco all'Euro: Monti, Goldman Sachs e la grande cospirazione del 'New World Order'


Roma -- Si chiamano 'goldmanien' (dal quotidiano francese Le Monde, ndr) gli uomini ‘ombra’ ('mai dire che sei uno dei nostri', una sorta de L'uomo che fuma di xfilesiana memoria) che fanno parte della fitta rete di Goldman Sachs in Europa e nel mondo. Se ne discute tanto in questi giorni, soprattutto in rete. Parliamo di Mario Draghi, Mario Monti, Lucas Papadémus, tutte figure con un passato nella banca d’affari Goldman Sachs e con un piede o nella Trilaterale o nel Gruppo Bilderberg. A questo proposito - e per capirci qualcosa in più rispetto agli intrecci che giacciono sotto le ultime nomine avvenute in Italia (e in Grecia e alla BCE) - proponiamo una riflessione di Marc Roche pubblicata su Le Monde, dal titolo 'Goldman Sachs, il trait d'union tra Draghi, Monti e Papadémos'.

>> Cosa hanno in comune Mario Draghi, Mario Monti e Lucas Papademos? Il nuovo presidente della BCE, il nuovo Presidente del Consiglio italiano il nuovo premier greco appartengono a vari livelli al "governo Sachs" europeo.

La banca d'affari americana ha infatti intrecciato in Europa una rete di influenze unica, da secoli sedimentata attraverso una fitta stratificazione di rapporti sconosciuti al grande pubblico.

Come ogni competizione che si rispetti, è necessario tenere conto di una gerarchia. Al primo posto troviamo naturalmente Mario Draghi, vice-presidente di Goldman Sachs per l'Europa tra il 2002 e il 2005 (e già a capo di Bankitalia, scelto come il suo prdecessore Fazio da Goldman Sachs). Divenuto 'associato', una delle sue 'missioni' fu quella di vendere i prodotti finanziari "swap" per coprire una parte del debito sovrano, contribuendo così a sofisticare i conti greci.

Poi c'è Mario Monti, neo premier italiano e international advisor (consulente 'senza ufficio', ndr) per Goldman Sachs dal 2005.

Quindi ecco Lucas Papademos, già governatore della Banca centrale ellenica tra il 1994 e il 2002 e vice presidente della BCE: partecipò all’operazione di falsificazione dei conti perpetrata da GS. Chi gestisce il debito greco è anche Christodoulos Petros, ex trader della compagnia.

Due altri pesi massimi hanno le carte in regola per la defenestrazione dell'euro, Otmar Issing, ex presidente di Bundesbank oggi advisor di GS, e Jim O'Neill, l'inventore del concetto dei BRICS, l'acronimo che designa i mercati emergenti a forte potenziale di crescita (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa).

Ex presidente di Goldman Sachs International di cui è rimasto uno degli amministratori, l'irlandese Peter Sutherland ha giocato un ruolo chiave nel salvataggio dell'Irlanda.

Infine, Paul Deighton che ha trascorso ventidue anni da Goldman Sachs, è direttore generale del comitato organizzatore delle Olimpiadi di Londra nel 2012. È il fanalino di coda, perché tutti sanno che lo sport, come l'amicizia, è fuori concorso.

Ma, al di là delle apparenze, la rete di influenza che aveva ben costruito il suo potere ha perso efficacia durante la tormenta politica finanziaria del 2008. Infatti, le vecchie complicità, scambiate dagli esperti banchieri centrali che tenevano le fila, si sono rivelate meno utili quando i politici sono diventati coscienti dell'impopolarità goduta dai professionisti della finanza, ritenuti responsabile della crisi.

Mentre prima Goldman Sachs poteva facilmente esercitare il proprio tornaconto, una serie di accadimenti - la Grecia, la speculazione contro l'euro, lo scandalo Abacus nel quale è stato coinvolto il goldmaniano francese Fabrizio Tourre - gli hanno messo contro l’opinione pubblica.

La rubrica telefonica è utile, ma non è più sufficiente in un pianeta finanziario complesso e tecnico, di fronte a una nuova generazione di industriali meno plasmati dal rispetto per l'establishment. I padroni europei partiti alla conquista dal mondo si sono emancipati dai crociati dell'alta finanza stile Goldman Sachs. Le richieste di valorizzazione delle azioni, le esigenze di trasparenza dei conti e l’obbligo dell'espansione all'estero hanno smussato l’"effetto rete". Infine, diventati più esigenti sulla qualità e l'indipendenza del mestiere di consulente, i clienti europei, ma non solo, pretendono ora il rispetto di un minimo di etica.

È qui arrivano i problemi per Goldman Sachs. Perché la banca ama posizionare i propri uomini senza mai lasciar cadere la propria maschera. Questo perché i suoi incaricati, sempre ligi, nascondono questa affiliazione quando concedono un'intervista o sono in missione ufficiale (come fu il caso di Monti, che nel 2010 si vide incaricare di uno studio sul mercato unico europeo dal presidente della Commissione, José Manuel Barroso).

Mario Draghi ha dichiarato che, essendo entrato in funzione nel 2002, non ha avuto niente a che fare col trucco dei conti greci orchestrato due anni prima dalla banca. Aveva dato le dimissioni nel 2005, l’anno precedente alla vendita degli swap di Goldman Sachs alla Banca Nazionale della Grecia, la prima banca commerciale del paese, diretta da un vecchio goldmaniano, Petros Christodoulos, oggi responsabile dell'organismo che gestisce il debito greco. <<

Siria, lunedì di sangue: 70 morti tra civili e 'disertori' /VIDEO

Damasco -- Circa 70 persone sono state uccise ieri in Siria in una delle giornate più cruente degli ultimi otto mesi, dall'esplosione della protesta antiregime. Lo rivelano fonti di attivisti.

L'osservatorio per i diritti umani ha riferito che almeno 27 civili sono stati uccisi dagli agenti di sicurezza di Assad mentre circa 50 soldati, sospettati di essere disertori dell'esercito, sono stati giustiziati. Le uccisioni sarebbero avvenute nella provincia di Dara'a.

Secondo le Nazioni Unite, da marzo oltre 3500 persone sono morte nel corso delle rivolte in Siria.

lunedì 14 novembre 2011

Ipse Dixit - Fini: "Mi dimetto quando lo farà Berlusconi".


Roma -- Era il 24 febbraio 2011 quando il leader di Fli nonchè presidente della Camera e già co-fondatore del PdL, Gianfranco Fini, nel salotto santoriano di Annozero disse: "Io sono pronto a dimettermi da presidente della Camera nello stesso momento in cui Berlusconi si dimette da presidente del Consiglio".

Sempre a casa Santoro ma pochi giorni fa, lo stesso Fini non ha perso l'occasione per tornare ad attaccare l'ex alleato ("... Il berlusconismo è finito? Mah... E' finito il governo Berlusconi, accontentiamoci intanto di questo...") ignaro di quanto detto e promesso pochi mesi prima.

Oggi gongola Fini e aggiusta il tiro su Gr Parlamento: "Le polemiche sulle mie dimissioni appartengono a un’altra stagione. A un anno fa. Cerchiamo di guardare in avanti". Oggi ci troviamo di fronte a "... una situazione radicalmente diversa per cui non avrebbe senso rivangare il passato".

E' chiaro, ora che è inziata la campagna elettorale, a Fini non conviene abbandonare l'alta carica per non perdere la massima delle visibilità. Anche per questo, forse, la terza carica dello Stato è interessato a far durare il professor Mario Monti il più possibile.

Oslo, Breivik in aula sorride ai sopravvissuti di Utoya: "Sono un comandante militare"

Oslo -- Nessun grido o parola fuori posto, nessun fischio, nessuna scenata in aula nonostante l'enorme pressione della vicenda. Anders Behring Breivik, il terrorista cristiano che lo scorso 22 luglio trucidò senza motivo decine e decine di giovani sull'isola di Utoya in Norvegia, si è presentato stamane in aula al tribunale di Oslo per il primo faccia a faccia con i sopravvissuti alla strage, in occasione dell'udienza per il riesame della carcerazione.

Entrando in aula, Breivik, capelli corti, pizzetto, vestito in giacca e cravatta, ha sorriso nervosamente ai familiari delle vittime.

Presentandosi al giudice ha detto di essere "... un comandante militare", chiedendo poi di essere giudicato da un tribunale militare e non da un giudice "... pagato dallo stato laburista norvegese".

Al giudice ha sottolineato ancora una volta di essere stato l'esecutore materiale della strage ma di non sentirne la colpa. Parlando della sua esperienza in carcere (è in cella da 4 mesi, in isolamento da circa 3) ha chiesto poi di essere rilasciato, spiegando che l'isolamento per lui "... è una forma irrazionale di tortura".

Processo al via il 16 aprile. Le indagini preliminari, ha detto il capo della polizia di Oslo, si chiuderanno verso fine febbraio. Il 16 aprile il via al processo contro il 32enne pluriomicida. La difesa è pronta a battagliare sulla durata della sua permanenza in isolamento prima dell'inizio del processo.

Roberto Saviano su 'El Pais' pontifica su "Gli ultimi giorni di Berlusconi"


"C'è una parola in Italia che descrive meglio di qualunque altra ciò che il governo Berlusconi è stato per il Paese, in senso politico ed economico: quella parola è immobilismo (orig. 'inmovilismo' ovvero resistenza al cambio, specialmente in ambito socio politico). Negli ultimi 20 anni in Italia non è successo niente. Non è stata attuata nemmeno una delle riforme promesse da Berlusconi nel 1994.

E' vero, sono stati i mercati a riuscire là dove hanno fallito l'opposizione del centrosinistra, la stampa, gli intellettuali. Ironia della sorte, proprio Silvio Berlusconi, che si è sempre vantato di aver creato un impero economico dal nulla, colui che aveva incarnato il sogno americano del self-made man, è stato travolto proprio dall'economia, il suo punto forte.

> Link al testo completo dell'articolo (in spagnolo)

Ennio Flaiano, grande scrittore italiano, ha detto che la linea più breve per congiungere due punti è l'arabesco. I quasi 20 anni di governo Berlusconi sono stati un vero e proprio arabesco: la linea possibilmente più lunga tra il vecchio modo di fare politica e il vecchio modo di fare politica che si presentò come nuovo. Quante bugie in questi 20 anni, quante mistificazioni (e qui riferimenti alle amicizie scomode con Putin, Gheddafi e Tarak Ben Ammar, ndr).

Non una sola legge è stata promossa per l'Italia, solo leggi ad personam. In Italia, il pubblico è nel caos, la sanità non è degna degli standard europei, la scuola, l'università e la ricerca arrancano.

E il mondo nuovo che prometteva Berlusconi è diventato improvvisamente un mondo vecchio, più vecchio di quello che l'ha preceduto.

A Mario Monti, che l'Europa ha avuto occasione di conoscere ed apprezzare durante i 10 anni in cui è stato commissario europeo, è stato affidato questo periodo di transizione. L'Europa si fida di lui e darà ossigeno all'economia italiana.

Ma Berlusconi non è ancora morto. Si faccia attenzione a coloro che invocano elezioni immediate, perchè in realtà sono soltanto desiderosi di raccogliere i voti e le preferenze che la crisi sociale porta inevitabilmente con sè.

L'impressione è che, ancora una volta, c'è spazio per tutto, tranne che per il talento e la volontà di ricostruire un paese che in realtà è stato umiliato nella sua moralità. In Italia, ancora una volta, il rischio è che si faccia piazza pulita in modo da poter tornare indietro facilmente".

domenica 13 novembre 2011

IL DISCORSO DI NAPOLITANO DOPO L'ACCETTAZIONE CON RISERVA DELL'INCARICO DI MONTI

Roma -- Subito dopo il neo premier Mario Monti a parlare è il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

"Nel corso delle consultazioni - ha detto Napolitano - ho riscontrato un clima riflessivo e pacato. La particolare fragilità dell'Italia sta nell'altissimo debito pubblico accumulato in passato. E' un peso che rischia di mettere a dura prova l'impegno dello Stato. E' indispensabile recuperare la fiducia dei mercati".

Non ribaltone, nè delle elezioni del 2008 nè della democrazia. "A Monti l'incarico del nuovo Governo per formare un nuovo schieramento aperto a tutte le forze. Lo schieramento vincente ha visto ridurre le forze presenti in Parlamento, però non si tratta di nessun ribaltamento delle elezioni del 2008, nè del venir meno alla democrazia dell'alternanza, si tratta di dare vita a un governo che possa unire forze politiche diverse in un momento di difficoltà".

Si incoraggi il lavoro di Monti. "Il tentativo che propongo è difficile, lo so, dopo anni di appelli inascoltati e battaglie ma con il massimo rispetto confido che si voglia largamente incoraggiare il professore Monti, figura indipendente sempre estranea alla mischia politica".

E' giunto il momento del massimo senso di responsabilità. Operiamo tutti facendo uscire il paese dalla crisi finanziaria".

LE PRIME PAROLE DEL NUOVO PREMIER MARIO MONTI

Roma -- Il presidente Giorgio Napolitano ha conferito a Mario Monti l'incarico di formare un nuovo Governo. Monti ha accettato con 'riserva'. Dopo 45 minuti di colloquio con Napolitano, il professor Mario Monti ha dichiarato alla stampa: "Intendo adempiere questo compito con grande senso di responsabilità. Il Paese deve tornare ad essere di nuovo protagonista. I nostri sforzi saranno indirizzati a risostenere la crescita finanziaria. Lo dobbiamo ai nostri figli".

"Con profondo rispetto del Parlamento, opererò con urgenza per uscire da una situazione che presenta aspetti di emergenza. Tempi e nomi sinora diffusi sono il frutto di fantasia".

POST DIMISSIONI - IL VIDEO MESSAGGIO DI SILVIO BERLUSCONI /VIDEO


Roma -- Di seguito alcuni passaggi del video messaggio di Silvio Berlusconi in diretta su SkyTg24 da Palazzo Chigi.

"Il mio governo - ha detto il leader di Arcore - ha compiuto anche ieri il suo dovere. In tempi record è stata approvata la legge di stabilità. Questo ci consentirà di dimostrare la serietà dell'Italia, onorando la fiducia degli elettori nel 2008".

Mai stato sfiduciato. "Ho rassegnato le dimissioni per senso di responsabilità, senza essere mai stato sfiduciato".

Triste sentire fischi e insulti. E' stato triste vedere che tale gesto sia stato accolto con fischi e insulti. Ringrazio comunque gli italiani perchè ci hanno permesso di arrivare a molti dei traguardi che ci siamo prefissi nel lontano '94. Quella fu una dichiarazione d'amore per l'Italia, il paese che amo dissi allora, dove ho appreso l'amore per la libertà. Non cambio una parola di quel discorso".

Pronti a favorire Governo tecnico. "Oggi non esiste una alternativa politica. Al tempo stesso, secondo il principio di delega parlamentare, siamo pronti a favorire gli sforzi di Napolitano per dare al Paese un governo di elevato profilo tecnico. Faremo il nostro dovere, è arrivato però il momento di mettere alle spalle ogni faziosità e gratuita aggressività personale".

Crisi non nasce in Italia. "Questa è una crisi che è nata non in Italia ma fuori dall'Europa. La Bce deve diventare una banca garante se vogliamo salvare il vecchio continente".

Al servizio dell'Italia, da domani raddoppio sforzi. "Saremo come sempre al servizio dell'Italia. A quanti hanno esultato per la mia uscita di scena, dico che da domani raddoppierò gli sforzi per aiutare l'Italia, fino a quando non modernizzeremo l'Italia, il suo regime fiscale, il sistema giudiziario. Viva l'Italia, viva la libertà".

Berlusconi si dimette, la piazza è presa d'assalto dai professionisti dell'odio

Roma -- Dopo le già annunciate dimissioni di Silvio Berlusconi e in attesa del conferimento ufficiale del premierato al neo senatore a vita Mario Monti, infuria la polemica 'preventiva' degli esponenti del centrosinistra in Italia per quello che dovrebbe essere un videomessaggio che il Cavaliere diffonderà in serata.

Tutto questo fa - ovviamente - scopa con le feste e le immagini di giubilo inscenate ieri sera a Roma tra Palazzo Grazioli, piazza Colonna e il Quirinale, da qualche centinaio di ultrà antagonisti.

Indubbiamente così come fu condannata la reazione spropositata del senatore ex An Nino Strano alla caduta del Governo Prodi (quando mangiò mortadella e brindò in Aula), è da stigmatizzare vivamente la folla che ieri ha insultato Berlusconi di fronte al Quirinale e a Palazzo Grazioli, la folla che gettava monetine, che esibiva cartelli offensivi.

Si sa, il tifare 'preferibilmente contro' e non 'a favore' è un comportamento tutto italiano e tipico di quella sinistra italiana che decenni addietro si accaniva sul cadavere di Benito Mussolini a piazzale Loreto, la stessa sinistra che giustifica ancora oggi gli orrori del comunismo, quella sinistra che negli anni Piombo giustificava i brigatisti rossi, che protegge criminali politici come Battisti, quella sinistra mai pentita di aver sostenuto le peggiori dittature del secolo scorso.

Liguria, alluvione: dopo il disastro di Genova il governatore Burlando pensa a celebrare la Resistenza tagliando i fondi per la difesa del suolo

Genova -- Undici giorni dopo l'alluvione di Genova, mentre i cittadini spalano il fango e cercano di riprendersi la città, Claudio Burlando - presidente in quota Pd (già Pci e ministro Ds) della Regione Liguria - decide di trasferire i fondi per il disastro per celebrare la Resistenza.

Il governatore della Regione Liguria dimezza i fondi per il "Piano regionale per la difesa del suolo" togliendo altri 400mila euro dal capitolo "Investimenti inerenti la difesa del suolo e la tutela delle risorse idriche".

E, secondo quanto scrive il Giornale, martedì il Governatore chiederà ai consiglieri liguri di votare il tagli di risorse che servivano per la sicurezza dei cittadini e proporrà di spendere questi soldi per l'affermazione dei valori della Resistenza. Ma ci sanno anche 50mila euro per la memoria dei 'giulianodalmati'.

giovedì 10 novembre 2011

Ryanair, al duty free profumi, orologi, peluches e film porno

Roma -- Il duty-free a bordo degli aerei Ryanair potrebbe non limitarsi solamente a profumi, sigarette e orologi. La compagnia irlandese sta considerando l'ipotesi di introdurre la vendita e la 'somministrazione' di materiale pornografico a bordo. A riportarlo è stato il Sun.

Così il CEO di Ryanair, Michael O’Leary: "Anche negli hotel in giro per il mondo c'è la possibilità di guardare film porno, perchè non sugli aerei?".

Già nel 2008 O’Leary fece scandalo quando sponsorizzando la sua nuova business class, coniò lo slogan 'beds and b***jobs' (letteralmente 'letto e pom***i').

Ma al di là di tutte le polemiche e controversie nate intorno alla compagnia low cost con base a Dublino, i dati danno in aumento - anno dopo anno - i passeggeri che scelgono Ryanair per volare.

mercoledì 9 novembre 2011

Mario Monti nuovo senatore a vita, più vicino a Governo tecnico?

Roma -- Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha nominato Senatore a vita, ai sensi dell'articolo 59, secondo comma della Costituzione, il professor Mario Monti, che ha illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo scientifico e sociale. Il decreto è stato controfirmato dal Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.

Mario Monti sarebbe in pole in vista di un possibile governo tecnico. Ma nel borsino dei possibili candidati premier nel caso in cui si creassero le condizioni per un esecutivo di transizione, spunta, nei rumor del Transatlantico, anche il nome dell'ex premier Giuliano Amato. La voce, spiegano fonti di opposizione, girerebbe proprio in ambienti del centrodestra che vedrebbero Amato come candidato piu' accettabile, visto pure il suo passato da socialista, rispetto a Mario Monti.

Crisi in Italia, la stampa estera il giorno dopo l'annuncio di dimissioni di Berlusconi

Roma -- Un paese sotto attacco. Nonostante l'annuncio delle dimissioni del presidente del Consiglio Berlusconi la tensione sul debito pubblico italiano è ai massimi livelli: il rendimento del BTp benchmark decennale italiano ha sfondato la soglia del 7%, considerato il punto di non ritorno che ha portato Grecia Irlanda e Portogallo a chiedere aiuti.

Il differenziale di rendimento tra i Btp decennali e i Bund tedeschi è andato oltre i 570 punti a 571,2. Il rendimento è al 7,48%.

Così la stampa estera sul delicatissimo momento dell'Italia. Il New York Times titola: "La crisi in Italia si aggrava, il rendimento dei titoli di stato schizzano in alto".

Il Financial Times non crede al premier e cita: "Le promesse di Berlusconi non calmano le acque agitate dei mercati. Titoli di stato italiani a livelli insostenibili".

Così il Frankfurter Allgemeine Zeitung: "Nonostante l'annuncio di dimissioni del primo ministro italiano Berlusconi, i titoli di stato del paese continuano a perdere valore".

Infine Le Monde: "Silvio Berlusconi, la nuova vittima dei mercati finanziari. La pressione dei mercati finanziari sui tassi in Italia ha portato alla caduta di un Berlusconi già fiaccato gravemente dalla critica nazionale, dalla Chiesa e dall'opposizione".

martedì 8 novembre 2011

Quirinale: "Berlusconi, dimissioni dopo legge di stabilità" /FOTO


Roma -- "Il Presidente del Consiglio ha manifestato al Capo dello Stato la sua consapevolezza delle implicazioni del risultato del voto odierno alla Camera; egli ha nello stesso tempo espresso viva preoccupazione per l'urgente necessità di dare puntuali risposte alle attese dei partner europei con l'approvazione della Legge di Stabilità, opportunamente emendata alla luce del più recente contributo di osservazioni e proposte della Commissione europea".

È quanto si legge nella nota diffusa dal Quirinale dopo l'incontro tra il capo dello Stato Giorgio Napolitano e il premier Silvio Berlusconi. "Una volta compiuto tale adempimento, il Presidente del Consiglio rimetterà il suo mandato al Capo dello Stato, che procederà alle consultazioni di rito dando la massima attenzione alle posizioni e proposte di ogni forza politica, di quelle della maggioranza risultata dalle elezioni del 2008 come di quelle di opposizione", conclude la nota. Il tutto dovrebbe completarsi in meno di due settimane, poi via alle consultazioni.

Dell'esito dell'incontro al Quirinale Berlusconi dovrebbe discutere stasera con lo stato maggiore della maggioranza in una riunione convocata attorno alle 21 a palazzo Grazioli.

Italia, Maggioranza ferma a 308 voti. Berlusconi valuta dimissioni: alle 18,30 sale al Quirinale


Roma -- "Prendo atto, rassegno le dimissioni" e ancora "ribaltone", "voto","presidente Repubblica" e "una soluzione". Quindi,"308, meno 8 traditori". Sono gli appunti - fotografati dall'Ansa - che Silvio Berlusconi si è annotato sul taccuino subito dopo l'approvazione da parte della Camera del disegno di legge di rendiconto generale dello Stato per il 2010. I voti a favore sono stati 308, nessun contrario, un astenuto. I non votanti sono stati 321. Secondo quanto si apprende il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è atteso al Quirinale alle 18.45 per un incontro con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Chi ha tradito il Cav. Sono dieci i deputati di area centrodestra che oggi hanno voltato le spalle al Cavaliere e non hanno partecipato al voto sul Rendiconto generale dello Stato. Si tratta dei deputati del Pdl Roberto Antonione, Fabio Gava, Gennaro Malgieri, Giustina Destro.

Sempre del Pdl, Franco Stradella era presente in Aula ma si è astenuto. Da aggiungere c'è anche Alfonso Papa, che però si trova agli arresti domiciliari. Assenti al voto anche gli esponenti del Misto Calogero Mannino, Giancarlo Pittelli, Luciano Sardelli, Francesco Stagno D’Alcontres e Santo Versace.

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, subito dopo il voto, si è messo a controllare il tabulato dei voti che gli è stato consegnato dalla sottosegretaria Laura Ravetto. Probabilmente anche il Cavaliere vuole capire chi sono quelli che gli hanno voltato le spalle.

Italia, Bossi: "Silvio si metta a lato, Alfano premier". Ultimi giorni per il Governo?


Roma -- Siamo alla resa dei conti. O almeno così pare. Anche il leader del Carroccio Bossi ha chiesto le dimissioni del premier Berlusconi. Il Senatur ha detto in sostanza: "Berlusconi faccia un passo di lato, Alfano nuovo premier".

Il voto sul bilancio alla Camera. Il Cav intanto si prepara alla conta dei voti alla Camera. La votazione è prevista per le 15:30, sul ddl di rendiconto e di assestamento del bilancio dello Stato che fu clamorosamente bocciato l'11 ottobre scorso. Saranno in tutto quattro le votazioni su cui l'assemblea di Montecitorio sarà chiamata a esprimersi. Sul rendiconto è prevista un'unica votazione. Sono, invece, tre le votazioni per l'assestamento: una per ciascuno dei due articoli e uno per il voto finale. Né i gruppi delle opposizioni, né i cinque dissidenti (Roberto Antonione, Giustina Destro, Fabio Gava, Giancarlo Pittelli e Antonio Buonfiglio) parteciparanno al voto sul Rendiconto.

Silvio Berlusconi attende l'esito del voto sul Rendiconto alla Camera per decidere il passo da fare successivamente, se fare un passo indietro o continuare nell'azione di governo. L'intenzione del premier è quella di ascoltare la Lega e riconvocare lo stato maggiore del Pdl per prendere la decisione finale. E' quanto emerso dal vertice del Pdl a Palazzo Grazioli.

Italia, così la stampa estera su crisi e voto alla Camera

Roma -- Così dall'estero. La crisi economica in Italia e il voto previsto oggi alla Camera ovviamente riempiono le prime pagine di tutti i maggiori siti e quotidiani esteri.

CNN "Italia in crisi ma non solo". Sul portale web della CNN si sottolinea che "... l'Italia, come il Texas (che ha il secondo Pil più elevato degli Usa) o la California per gli Stati Uniti, rappresenta una grande economica oltre ad essere uno dei motori della Ue. Ciò dimostra che non è solo l'Italia a navigare in cattive acque ma tutta l'Europa; difficilmente risolveranno i loro problemi.

AL JAZEERA "Gli ultimi giorni di Cesare". Su Al Jazeera invece si scrive che a "... Roma si vivono gli ultimi giorni di Cesare, con diversi membri della maggioranza di Berlusconi pronti ad infliggere al Governo la mazzata finale".

BBC "I mercati non credono più a Berlusconi". Infine, per la Bbc, "... se Berlusconi andrà sotto alla Camera oggi non potrà più proseguire nella sua avventura al Governo. Il premier è già sopravvissuto a oltre 50 mozioni di fiducia ma questa crisi è legata ai mercati azionari internazionali che non credono più nell'economia italiana.

Messico: droga, sesso, alcool e scommesse: quando in carcere tutto è permesso

Città del Messico -- Marijuana, tv led e al plasma, giochi d'azzardo, una ventina di prostitute, alcool e galli da combattimento (uno dei passatempi piu’ popolari in America latina): tutto questo ma anche molto altro è stato trovato in un blitz a sorpresa effettuato da militari e forze dell'ordine nel carcere di Acapulco, in Messico, tra domenica notte e lunedì mattina.

Nel centro di riabilitazione sociale di Las Cruces, nello stato di Guerrero, sono stati impegnati oltre 500 persone tra poliziotti, militari, unità cinofilie e forze federali nell'operazione che è scattata poco prima della mezzanotte di domenica e che si è conclusa alle 5 del mattino di lunedì.

Al termine del blitz, 60 detenuti di Las Cruces sono stati trasferiti in un carcere di massima sicurezza della stessa giurisdizione.

Tra le varie, gli agenti hanno trovato celle miste uomini-donne e due pavoni reali in altre due stanze di reclusione. Di recente, l'ispettore generale della Commissione Statale per la Difesa dei Diritti Umani (CODDEHUM), Hipolito Lugo Cortes, aveva denunciato l'esistenza di un autogoverno in cinque prigioni nello stato di Guerrero (a Chilpancingo, Iguala, Zihuatanejo, Union e Acapulco) spiegando che in queste strutture un gruppo di prigionieri controlla il commercio di droga e il racket delle estorsioni.

Contatto ravvicinato tra asteroide e Terra, gli USA: "Nessun contatto con gli alieni"

Roma -- Un asteroide grande come una corazzata passerà nella nottata tra martedì 8 e mercoledì 9 vicinissimo alla Terra (per intenderci, a meno della distanza tra Terra e Luna). A riferirlo è stata la Nasa.

La 'roccia spaziale' vagante si chiama 2005 YU55 e per fortuna non rappresenta una minaccia per la Terra. Dovesse impattare con il pianeta Terra, potrebbe causare una esplosione pari a 4mila megatoni e un terremoto di magnitudo 7,0 o, dovesse finire in un oceano, uno tsunami alto come un grattacielo.

Casa Bianca: "Nessun contatto con gli alieni ma li stiamo cercando". Intanto da Washington, la Casa Bianca ha ribadito che ad oggi non c'è mai stato nessun contatto tra Terra e altre forme di vita extraterrestri e che gli Stati Uniti proseguono con la loro ricerca di altre forme di vita nell'universo.