Da La Stampa
Brindisi -- "Sono viva per miracolo, sarei dovuta essere lì, come ogni giorno a quell’ora, invece ho capito male il luogo dell'appuntamento e in quel momento mi trovavo in un altro posto. Sono sconvolta". Giulia, studentessa del quarto anno dell’istituto professionale "Morvillo Falcone", racconta così la mattinata di terrore a Brindisi. "Avevo capito che l’appuntamento era in albergo e quindi mi sono avviata verso l’hotel, invece le mie amiche erano lì ad aspettarmi. Erano tutte lì davanti alla scuola dove è avvenuta la tragedia. Dopo aver sentito l’esplosione mi hanno telefonato tutti, allarmati, e mi hanno avvisato di quello che era accaduto. Ora lasciatemi stare, non sto bene".
Insieme ad altre ragazze dell’istituto Giulia doveva partecipare a una sfilata, in un hotel cittadino, dove avrebbe dovuto indossare i vestiti confezionati e realizzati dalle studentesse della scuola. Ora invece è in ospedale, sconvolta. E' venuta a cercare le amiche. Un abbraccio, un conforto. "La studentessa morta - racconta ancora- era di Mesagne, loro sono le prime ad arrivare, in pullman da Mesagne la mattina, perchè nel nostro istituto tante studentesse arrivano dalla provincia. Si alzano presto, intorno alle 6, per prendere il pullman e raggiungere la scuola. Le ragazze di Mesagne sono le prime ad arrivare".
A parlare anche uno dei collaboratori dell’Istituto che, alle otto meno un quarto, al momento della deflagrazione, si trovava nella scuola per sistemare le aule. "In trent'anni non si era mai verificato nulla di tanto terribile", spiega ai giornalisti. "Ho sentito un potente scoppio ma c'erano pochi ragazzi perchè non era ancora orario di lezione. La nostra è una scuola nella periferia della città, un istituto professionale molto tranquillo. Non credo ci possano essere collegamenti con la Carovana della legalità organizzata oggi in città: noi stiamo nell’estrema periferia. Un fatto davvero inspiegabile».
D'altronde, anche il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri ha invitato alla "prudenza" sull'individuazione della matrice dell'attentato e, riguardo alla possibile matrice mafiosa, ha spiegato: "Non abbiamo elementi per poterlo dire con certezza, ma la tipologia non è tipica della mafia. Stiamo cercando di capire, dobbiamo essere molto attenti ed equilibrati».
Dall'obitorio dell'ospedale «Perrino», intanto, si alza il grido di dolore della zia di Melissa Bassi, l'unica vittima, per ora, dell'orribile attentato: "Solo quella avevano, hanno perso tutto. Sono delle bestie".