giovedì 8 dicembre 2011

Camorra, piccoli grandi Saviano che nessuna fila e che non vanno in tv


Caserta -- Parlare al telefono con due superlatitanti, capi del clan dei Casalesi, poi arrestati. Ricevere quella che qualcuno considera una minaccia, qualcun altro un avvertimento. Carlo Pascarella, nalista professionista di Caserta, originario di Pignataro Maggiore, terra della cosca Lubrano-Ligato-Nuvoletta, da sempre impegnato sul fronte della cronaca nera, da quattro mesi disoccupato, ha avuto un 'onore' speciale, quello di ascoltare la voce dei super boss Antonio Iovine e Michele Zagaria.

Dopo la cattura nel bunker di Casapesenna di quest'ultimo, la telefonata e' tornata d'attualita', simbolo del fastidio che possono provocare i giornalisti impegnati a fare il proprio lavoro in un territorio difficile. Era il novembre del '98, le 19 di una normale giornata di caos redazionale. A Pascarella, all'epoca al Corriere di Caserta, passano una telefonata dal centralino. Alza il ricevitore ed ecco i due super boss che si passano il telefono per dirgli che quei suoi articoli, a quattro mesi dalla cattura di Francesco Schiavone Sandokan, dicono il falso. Loro, Antonio Iovine e Michele Zagaria, non sono affatto in competizione per conquistare il posto di leader della cosca dopo l'arresto del capo. Ci tengono a dirlo e farlo sapere a chi legge il giornale. Zagaria ci tiene a dire che la sua non e' una minaccia ma il tono appare eloquente. ''All'inizio, quando cominciarono a parlare - dice Pascarella - ero un po' scettico, pensavo a uno scherzo. Non pensavo affatto che due latitanti di quel calibro si scomodassero a parlare con un giornalista all'inizio della sua carriera. Dopo, quando iniziai a realizzare che la cosa era molto seria, andai alla Squadra Mobile della Questura di Caserta ma li' mi dissero di stare tranquillo. La telefonata era stata intercettata. Per un anno sono stato sottoposto a una vigilanza attiva con la presenza della polizia sotto casa mia''. Da quel momento, anche se ''inizialmente un po' spaventato come penso sia comprensibile, ho continuato a fare le mie battaglie rimanendo nella mia terra, facendo qualche errore ma restando sempre qui''. La sua battaglia Pascarella l'ha fatta ''ancor piu' che contro i Casalesi, contro il clan che dominava nel mio paese e infatti hanno messo una bomba sotto casa mia, a Pignataro Maggiore, ed il mobilificio di mia sorella non esiste piu'''.

GOMORRA, L'ORIGINE. Pascarella ci tiene a dire di aver perseverato nel denunciare la presenza asfissiante della criminalita' organizzata: ''la volete sapere una cosa? Il primo a coniare il termine 'Gomorra' sono stato io, nel 1998, subito dopo quella famosa telefonata. Col mio gruppo rock feci una canzone dal titolo Sodoma e Gomorra proprio contro la camorra. Oggi sono ancora qui e continuo, in tutte le forme possibili, a denunciare anche gli effetti negativi che sull'economia del territorio provocano queste presenze. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno sostenuto tutti i cronisti impegnati sul fronte anticamorra e adesso che sono un po' a riposo forzato mi sto dedicando alla scrittura del mio primo libro in cui - annuncia Pascarella - raccontero' la mia esperienza giornalistica e il mio impegno contro la camorra''.

mercoledì 7 dicembre 2011

Camorra, arrestato il boss di Gomorra Michele Zagaria


dal portale web Pupia.tv

Caserta -- La primula rossa è finita in manette alle 11.30 di mercoledì mattina, in un'operazione congiunta della squadra mobile di Napoli e di Caserta, del Servizio centrale operativo e dei carabinieri, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli. L'ultimo grande capo del clan casertano è stato scovato in un covo situato in via Mascagni, nel cuore di Casapesenna, già individuato nei giorni scorsi. Al momento dell'arresto il boss è stato colto da un malore ed è stato soccorso da un'ambulanza. Il boss ha lasciato il covo alle 13, a bordo di un'auto con i vetri oscurati per essere accompagnato in Questura, a Caserta. Poi è stato trasferito in Questura a Napoli.

Il blitz è scattato intorno alle 3 del mattino, poi, una volta accertata la presenza del latitante nell'abitazione, le forze dell'ordine hanno avviato una trattativa, durata un'ora, fino alla resa. "Non sparate, non sparate", queste le prime parole del superboss, che si nascondeva sotto cinque metri di cemento armato, tra il pavimento dell'abitazione e un bunker sotterraneo. "Avete vinto voi, ha vinto lo Stato", ha detto ironico.

L'abitazione è di Vincenzo Inquieto, detto "Enzo il tubista", la cui moglie, che era In casa, è stata arrestata. Si tratta di uno dei fratelli Inquieto, famiglia di Aversa che lo scorso anno si era vista perquisire dalla squadra mobile di Napoli, un negozio e un'abitazione alla ricerca di un covo riconducibile a Zagaria. Fu sventrato l'intero negozio ma del boss e di un bunker nessuna traccia. Tuttavia, l'intuizione degli inquirenti della vicinanza di questa famiglia a Zagaria si è poi rivelata corretta.

Entusiasmo tra le forze dell'ordine presenti che hanno cominciato ad abbracciarsi e a scandire slogan. Prima di individuare il covo del boss, sono state eseguite centinaia di perquizioni in case private. Sul posto il procuratore capo della Dda di Napoli, Federico Cafiero De Raho.

I POLIZIOTTI INNEGGIANO A PISANI. All'uscita del boss dalla Questura di Caserta un coro di poliziotti che gridava, scandendo a ritmo da stadio, il nome dell'ex capo della Squadra Mobile di Napoli Vittorio Pisani. Sembra sia stato proprio Pisani a mettere le manette al polso del boss. Il vicequestore dallo scorso 30 giugno risulta indagato con richiesta di rinvio a giudizio dei pm partenopei nell'ambito di un'inchiesta condotta dalla Procura di Napoli su presunti legami tra camorra e imprenditori di ristoranti considerati macchine di riciclo di denaro sporco. Pisani, attualmente allo Sco di Roma, è stato allontanato dal suo ufficio di via Medina lo stesso giorno in cui scattarono gli arresti dell'operazione "Megaride". Per lui l'accusa fu di favoreggiamento e gli fu vietata la dimora a Napoli e provincia. Ora riappare protagonista dell'arresto di uno dei più pericolosi boss della camorra casalese. Non ha potuto partecipare alla conferenza stampa, ma ha potuto festeggiare con i suoi vecchi compagni della squadra mobile. Pisani aveva guidato le indagini dell'arresto dell'altro boss della camorra casalese Antonio Iovine.

IL PROFILO DEL BOSS. 53 anni, nato il 21 maggio 1958, Zagaria, soprannomianto "Capa storta", era ricercato dal 1995, per associazione di tipo mafioso, omicidio, estorsione, rapina ed altro. Dall'8 febbraio 2000 erano state diramate le ricerche in campo internazionale, per arresto ai fini estradizionali. La sua specializzazione è il settore edile ed è accreditato di grande capacità manageriale. E' stato in grado di mettere insieme, in un giorno di chiusura delle banche, 500 mila euro per l'acquisto di un immobile a Parma. Le sue imprese casertane sono riuscite ad imporsi sul mercato nazionale non solo praticando prezzi concorrenziali ma anche garantendo costantemente sui cantieri uomini e mezzi e tempi ridotti per la realizzazione delle opere. In uno dei processi che lo hanno visto imputato, è stato condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione anche il suocero di Pasquale Zagaria, Sergio Bazzini, imprenditore di Parma del settore del cemento, con interessi a Milano, Parma e Cremona. Gli investigatori ritennero Bazzini - del quale Zagaria aveva sposato la figliastra - una testa di legno del boss per controllare gli interessi del clan tra Emilia Romagna e Lombardia.

domenica 4 dicembre 2011

Corruzione negli Enti pubblici: peggio dell'Italia in Europa solo Romania e Grecia



Roma -- E' la Nuova Zelanda la nazione dove è meno sentita la corruzione nella pubblica amministrazione; Somalia e Nord Corea sono le più corrotte. A riferirlo è l'ultimo rapporto pubblicato da una organizzazione apartitica e non profit con sede a Berlino (http://cpi.transparency.org/cpi2011/).

L'Italia si piazza alla 69esima posizione (peggio di Ghana, Georgia, Turchia, Cuba solo per citarne alcune) nella lista comprendente circa 180 paesi.

In generale, le prime posizioni sono occupate quasi tutte da nazioni europee (Scandinavia in testa) con l'eccezione della Nuova Zelanda al primo, Singapore al quinto e Australia all'ottavo a pari merito con la Svizzera.

Alla Somalia e al Nord Corea la maglia nera; sempre in fondo alla graduatoria - là dove è più sentita la corruzione nella PA - ci sono anche Myanmar, Afghanistan, Uzbekistan, Turkmenistan, Sudan, Iraq, Haiti e Venezuela.

Il rapporto è stato redatto dalla Transparency International, che ha spiegato come i risultati dell'inchiesta siano basati su "... diverse valutazioni e sondaggi di opinione effettuati da istituzioni indipendenti e rispettabili".

Le informazioni utilizzate per compilare il rapporto includono "... le questioni relative alla corruzione dei pubblici ufficiali, le tangenti negli appalti pubblici, l'appropriazione indebita di fondi pubblici e l'impegno dello Stato nella lotta alla corruzione".

L'indice utilizza una scala da 0 a 10 punti per misurare la corruzione percepita, con lo zero assegnato alla naziona altamente corrotta e il 10 alla nazione più pulita.

La prima della classe, Nuova Zelanda, ha un punteggio di 9,5. Somalia e Corea del Nord, le maglie nere, hanno un punteggio pari 1.0; all'Italia il misero punteggio di 3.9, tra i dati peggiori di tutti i paesi afferenti all'Ue (peggio solo Romania e Grecia).

giovedì 17 novembre 2011

Crisi, la mappa del debito in Europa


Roma -- Quattordici dei 27 paesi dell'Unione Europea hanno un debito pubblico pari o maggiore al 60 per cento del proprio Pil (dati fine 2010). A guidare questa speciale classifica troviamo la Grecia con il 142.8% di debito rispetto al Pil, seguita dall'Italia (119.0%), Belgio (96.8%) Irlanda (96.2%), Portogallo (93.0%), Germania (83.2%), Francia (81.7%), Ungheria (80.2%) e Regno Unito (80.0%).

Il più basso rapporto tra debito pubblico e Pil si registra invece in Estonia (6.6%), Bulgaria (16.2%) e Lussemburgo (18.4%).

Va ricordato che secondo il patto di stabilità e crescita, patto stretto all'avvio dell'era dell'Euro, gli stati membri dell'Ue avrebbero dovuto assicurare un rapporto Pil-debito non superiore al 60%.

martedì 15 novembre 2011

Pronta la squadra di tecnici di Mario Monti, tutti i nomi

Roma -- Domattina si conoscerà con tutta probabilità la squadra di Governo del premier incaricato Mario Monti che dovrebbe vedere al suo interno anche Gianni Letta, già sottosegretario alla Presidenza Berlusconi, e l'ex premier Giuliano Amato.

Chi invece prenderà il posto di Letta sarà quasi certamente Enzo Moavero, 57 anni, avvocato e attualmente giudice del Tribunale di primo grado della Corte di Giustizia della Ue, uomo di fiducia del futuro premier perché né è stato capo di gabinetto ai tempi della Commissione europea, per la quale è stato anche segretario generale aggiunto, ovvero il numero due della 'macchina' di coordinamento dell'Esecutivo di Bruxelles. Sempre dalla capitale politica dell'Europa dovrebbe arrivare un'altra storica collaboratrice ed ex portavoce alla commissione Ue, Betty Olivi.

Questi i possibili ministri. All'Economia in pole c'è il bocconiano Guido Tabellini. Allo Sviluppo (o al posto di Letta) è in vantaggio Antonio Catricalà, presidente dell'Antitrust.

In alternativa, Carlo Secchi, economista, ex rettore della Bocconi e membro del CdA di Mediaset.

All'Interno Carlo Mosca, già capo di gabinetto con Pisanu e Amato, o Anna Maria Cancellieri.

Per la Difesa, poi, è l'ex capo di Stato Maggiore, Rolando Mosca Moschini, attualmente consigliere di Napolitano, il candidato più quotato.

Alla Farnesina, salgono le quotazioni di Amato (in alternativa Giampiero Massolo, attuale segretario generale del ministero).

Al Welfare l'economista Carlo Dell'Aringa è il nome più accreditato. Mentre alla Salute scendono le quotazioni di Umberto Veronesi e salgono quelle del rettore della Sapienza, Luigi Frati.

Alla Giustizia in pole c'è l'ex presidente della Consulta Cesare Mirabelli.

Alla Cultura l'archeologo Salvatore Settis. All'Istruzione il nome più gettonato è quello di Lorenzo Ornaghi, rettore della Cattolica.

Per le Infrastrutture la corsa è tra Rocco Sabelli (ad di Alitalia) Secchi e Catricalà, gli ultimi due in ballo anche per lo Sviluppo.

All'Ambiente, invece, sembra certa la promozione dell'attuale dg del ministero Corrado Clini.

Alla PA infine si parla di Luisa Torchia, allieva del giurista irpino Sabino Cassese e super esperta di diritto amministrativo e pubblica amministrazione.

Frankfurter Allgemeine Zeitung: "L'Italia necessita di una ristrutturazione completa"

di Günther Nonnenmacher *

Quale e se ci sarà il colpo di coda di Silvio Berlusconi e dei suoi alleati, lo si vedrà soltanto nei prossimi mesi.

Le immagini di giubilo degli oppositori di Berlusconi, che sabato hanno celebrato in piazza le sue dimissioni, non devono ingannare. Berlusconi non è stato un usurpatore, il suo è stato un premierato votato da molti milioni italiani, anche se il suo livello di popolarità non era mai stato così basso come negli ultimi tempi.

Se a destra in Italia ci sono diverse fazioni pronte a raccogliere i resti (i voti dei disillusi) del Governo di Berlusconi, anche a sinistra c'è un fronte nutrito di piccoli partiti pseudo-populisti e radicali che mira a sfruttare le debolezze del Pd.

Appare logico a questo punto che l'unico che potrà dare sollievo al Paese sarà l'esperto Monti e il suo Governo tecnico.

In verità, l'Italia avrebbe bisogno di un rinnovamento fondamentale del suo sistema politico, e questo riguarda non solo la classe politica in senso stretto, ma comprende anche gli atteggiamenti radicati negli italiani per decenni.

Il paese non è mai riuscito a prendere le distanze dal clientelismo che lo ha contraddistinto per decenni. Ciò ha comportato non solo il diffondersi della corruzione ma anche il blocco dello sviluppo globale.

E' quasi un miracolo se le piccole e medie imprese del Nord Italia resistano in questo mare di ostacoli. Nel Mezzogiorno invece questo sistema è diventato quasi impenetrabile e il sintomo più evidente è la criminalità organizzata.

Nonostante il notevole impegno dei movimenti anti criminalità organizzata resta ovvio che molti italiani - in assenza di altre vie d'uscita - sono scesi a patti con queste realtà parallele.

Le difficoltà economiche e il momento 'no' del Governo Berlusconi sono stati palesati ufficialmente con il trattamento quasi sprezzante riservato dal presidente Sarkozy e del cancelliere Merkel al leader di Arcore in occasione dell'ultima riunione dell'eurozona.

Episodio che ha fatto male all'orgoglio italiano e anche se molti italiani volevano da tempo sbarazzarsi di Berlusconi, tutti esigono rispetto per il Paese.

Anche per questo Mario Monti dovrà essere sostenuto e appoggiato da tutti in modo da ridare al Paese l'orgoglio perduto.

* Professore Onorario di Politica e Scienze della Comunicazione presso la Facoltà di Scienze Sociali e Filosofia dell'Università di Lipsia, esperto di politica estera del Frankfurter Allgemeine Zeitung

Attacco all'Euro: Monti, Goldman Sachs e la grande cospirazione del 'New World Order'


Roma -- Si chiamano 'goldmanien' (dal quotidiano francese Le Monde, ndr) gli uomini ‘ombra’ ('mai dire che sei uno dei nostri', una sorta de L'uomo che fuma di xfilesiana memoria) che fanno parte della fitta rete di Goldman Sachs in Europa e nel mondo. Se ne discute tanto in questi giorni, soprattutto in rete. Parliamo di Mario Draghi, Mario Monti, Lucas Papadémus, tutte figure con un passato nella banca d’affari Goldman Sachs e con un piede o nella Trilaterale o nel Gruppo Bilderberg. A questo proposito - e per capirci qualcosa in più rispetto agli intrecci che giacciono sotto le ultime nomine avvenute in Italia (e in Grecia e alla BCE) - proponiamo una riflessione di Marc Roche pubblicata su Le Monde, dal titolo 'Goldman Sachs, il trait d'union tra Draghi, Monti e Papadémos'.

>> Cosa hanno in comune Mario Draghi, Mario Monti e Lucas Papademos? Il nuovo presidente della BCE, il nuovo Presidente del Consiglio italiano il nuovo premier greco appartengono a vari livelli al "governo Sachs" europeo.

La banca d'affari americana ha infatti intrecciato in Europa una rete di influenze unica, da secoli sedimentata attraverso una fitta stratificazione di rapporti sconosciuti al grande pubblico.

Come ogni competizione che si rispetti, è necessario tenere conto di una gerarchia. Al primo posto troviamo naturalmente Mario Draghi, vice-presidente di Goldman Sachs per l'Europa tra il 2002 e il 2005 (e già a capo di Bankitalia, scelto come il suo prdecessore Fazio da Goldman Sachs). Divenuto 'associato', una delle sue 'missioni' fu quella di vendere i prodotti finanziari "swap" per coprire una parte del debito sovrano, contribuendo così a sofisticare i conti greci.

Poi c'è Mario Monti, neo premier italiano e international advisor (consulente 'senza ufficio', ndr) per Goldman Sachs dal 2005.

Quindi ecco Lucas Papademos, già governatore della Banca centrale ellenica tra il 1994 e il 2002 e vice presidente della BCE: partecipò all’operazione di falsificazione dei conti perpetrata da GS. Chi gestisce il debito greco è anche Christodoulos Petros, ex trader della compagnia.

Due altri pesi massimi hanno le carte in regola per la defenestrazione dell'euro, Otmar Issing, ex presidente di Bundesbank oggi advisor di GS, e Jim O'Neill, l'inventore del concetto dei BRICS, l'acronimo che designa i mercati emergenti a forte potenziale di crescita (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa).

Ex presidente di Goldman Sachs International di cui è rimasto uno degli amministratori, l'irlandese Peter Sutherland ha giocato un ruolo chiave nel salvataggio dell'Irlanda.

Infine, Paul Deighton che ha trascorso ventidue anni da Goldman Sachs, è direttore generale del comitato organizzatore delle Olimpiadi di Londra nel 2012. È il fanalino di coda, perché tutti sanno che lo sport, come l'amicizia, è fuori concorso.

Ma, al di là delle apparenze, la rete di influenza che aveva ben costruito il suo potere ha perso efficacia durante la tormenta politica finanziaria del 2008. Infatti, le vecchie complicità, scambiate dagli esperti banchieri centrali che tenevano le fila, si sono rivelate meno utili quando i politici sono diventati coscienti dell'impopolarità goduta dai professionisti della finanza, ritenuti responsabile della crisi.

Mentre prima Goldman Sachs poteva facilmente esercitare il proprio tornaconto, una serie di accadimenti - la Grecia, la speculazione contro l'euro, lo scandalo Abacus nel quale è stato coinvolto il goldmaniano francese Fabrizio Tourre - gli hanno messo contro l’opinione pubblica.

La rubrica telefonica è utile, ma non è più sufficiente in un pianeta finanziario complesso e tecnico, di fronte a una nuova generazione di industriali meno plasmati dal rispetto per l'establishment. I padroni europei partiti alla conquista dal mondo si sono emancipati dai crociati dell'alta finanza stile Goldman Sachs. Le richieste di valorizzazione delle azioni, le esigenze di trasparenza dei conti e l’obbligo dell'espansione all'estero hanno smussato l’"effetto rete". Infine, diventati più esigenti sulla qualità e l'indipendenza del mestiere di consulente, i clienti europei, ma non solo, pretendono ora il rispetto di un minimo di etica.

È qui arrivano i problemi per Goldman Sachs. Perché la banca ama posizionare i propri uomini senza mai lasciar cadere la propria maschera. Questo perché i suoi incaricati, sempre ligi, nascondono questa affiliazione quando concedono un'intervista o sono in missione ufficiale (come fu il caso di Monti, che nel 2010 si vide incaricare di uno studio sul mercato unico europeo dal presidente della Commissione, José Manuel Barroso).

Mario Draghi ha dichiarato che, essendo entrato in funzione nel 2002, non ha avuto niente a che fare col trucco dei conti greci orchestrato due anni prima dalla banca. Aveva dato le dimissioni nel 2005, l’anno precedente alla vendita degli swap di Goldman Sachs alla Banca Nazionale della Grecia, la prima banca commerciale del paese, diretta da un vecchio goldmaniano, Petros Christodoulos, oggi responsabile dell'organismo che gestisce il debito greco. <<

Siria, lunedì di sangue: 70 morti tra civili e 'disertori' /VIDEO

Damasco -- Circa 70 persone sono state uccise ieri in Siria in una delle giornate più cruente degli ultimi otto mesi, dall'esplosione della protesta antiregime. Lo rivelano fonti di attivisti.

L'osservatorio per i diritti umani ha riferito che almeno 27 civili sono stati uccisi dagli agenti di sicurezza di Assad mentre circa 50 soldati, sospettati di essere disertori dell'esercito, sono stati giustiziati. Le uccisioni sarebbero avvenute nella provincia di Dara'a.

Secondo le Nazioni Unite, da marzo oltre 3500 persone sono morte nel corso delle rivolte in Siria.

lunedì 14 novembre 2011

Ipse Dixit - Fini: "Mi dimetto quando lo farà Berlusconi".


Roma -- Era il 24 febbraio 2011 quando il leader di Fli nonchè presidente della Camera e già co-fondatore del PdL, Gianfranco Fini, nel salotto santoriano di Annozero disse: "Io sono pronto a dimettermi da presidente della Camera nello stesso momento in cui Berlusconi si dimette da presidente del Consiglio".

Sempre a casa Santoro ma pochi giorni fa, lo stesso Fini non ha perso l'occasione per tornare ad attaccare l'ex alleato ("... Il berlusconismo è finito? Mah... E' finito il governo Berlusconi, accontentiamoci intanto di questo...") ignaro di quanto detto e promesso pochi mesi prima.

Oggi gongola Fini e aggiusta il tiro su Gr Parlamento: "Le polemiche sulle mie dimissioni appartengono a un’altra stagione. A un anno fa. Cerchiamo di guardare in avanti". Oggi ci troviamo di fronte a "... una situazione radicalmente diversa per cui non avrebbe senso rivangare il passato".

E' chiaro, ora che è inziata la campagna elettorale, a Fini non conviene abbandonare l'alta carica per non perdere la massima delle visibilità. Anche per questo, forse, la terza carica dello Stato è interessato a far durare il professor Mario Monti il più possibile.

Oslo, Breivik in aula sorride ai sopravvissuti di Utoya: "Sono un comandante militare"

Oslo -- Nessun grido o parola fuori posto, nessun fischio, nessuna scenata in aula nonostante l'enorme pressione della vicenda. Anders Behring Breivik, il terrorista cristiano che lo scorso 22 luglio trucidò senza motivo decine e decine di giovani sull'isola di Utoya in Norvegia, si è presentato stamane in aula al tribunale di Oslo per il primo faccia a faccia con i sopravvissuti alla strage, in occasione dell'udienza per il riesame della carcerazione.

Entrando in aula, Breivik, capelli corti, pizzetto, vestito in giacca e cravatta, ha sorriso nervosamente ai familiari delle vittime.

Presentandosi al giudice ha detto di essere "... un comandante militare", chiedendo poi di essere giudicato da un tribunale militare e non da un giudice "... pagato dallo stato laburista norvegese".

Al giudice ha sottolineato ancora una volta di essere stato l'esecutore materiale della strage ma di non sentirne la colpa. Parlando della sua esperienza in carcere (è in cella da 4 mesi, in isolamento da circa 3) ha chiesto poi di essere rilasciato, spiegando che l'isolamento per lui "... è una forma irrazionale di tortura".

Processo al via il 16 aprile. Le indagini preliminari, ha detto il capo della polizia di Oslo, si chiuderanno verso fine febbraio. Il 16 aprile il via al processo contro il 32enne pluriomicida. La difesa è pronta a battagliare sulla durata della sua permanenza in isolamento prima dell'inizio del processo.

Roberto Saviano su 'El Pais' pontifica su "Gli ultimi giorni di Berlusconi"


"C'è una parola in Italia che descrive meglio di qualunque altra ciò che il governo Berlusconi è stato per il Paese, in senso politico ed economico: quella parola è immobilismo (orig. 'inmovilismo' ovvero resistenza al cambio, specialmente in ambito socio politico). Negli ultimi 20 anni in Italia non è successo niente. Non è stata attuata nemmeno una delle riforme promesse da Berlusconi nel 1994.

E' vero, sono stati i mercati a riuscire là dove hanno fallito l'opposizione del centrosinistra, la stampa, gli intellettuali. Ironia della sorte, proprio Silvio Berlusconi, che si è sempre vantato di aver creato un impero economico dal nulla, colui che aveva incarnato il sogno americano del self-made man, è stato travolto proprio dall'economia, il suo punto forte.

> Link al testo completo dell'articolo (in spagnolo)

Ennio Flaiano, grande scrittore italiano, ha detto che la linea più breve per congiungere due punti è l'arabesco. I quasi 20 anni di governo Berlusconi sono stati un vero e proprio arabesco: la linea possibilmente più lunga tra il vecchio modo di fare politica e il vecchio modo di fare politica che si presentò come nuovo. Quante bugie in questi 20 anni, quante mistificazioni (e qui riferimenti alle amicizie scomode con Putin, Gheddafi e Tarak Ben Ammar, ndr).

Non una sola legge è stata promossa per l'Italia, solo leggi ad personam. In Italia, il pubblico è nel caos, la sanità non è degna degli standard europei, la scuola, l'università e la ricerca arrancano.

E il mondo nuovo che prometteva Berlusconi è diventato improvvisamente un mondo vecchio, più vecchio di quello che l'ha preceduto.

A Mario Monti, che l'Europa ha avuto occasione di conoscere ed apprezzare durante i 10 anni in cui è stato commissario europeo, è stato affidato questo periodo di transizione. L'Europa si fida di lui e darà ossigeno all'economia italiana.

Ma Berlusconi non è ancora morto. Si faccia attenzione a coloro che invocano elezioni immediate, perchè in realtà sono soltanto desiderosi di raccogliere i voti e le preferenze che la crisi sociale porta inevitabilmente con sè.

L'impressione è che, ancora una volta, c'è spazio per tutto, tranne che per il talento e la volontà di ricostruire un paese che in realtà è stato umiliato nella sua moralità. In Italia, ancora una volta, il rischio è che si faccia piazza pulita in modo da poter tornare indietro facilmente".

domenica 13 novembre 2011

IL DISCORSO DI NAPOLITANO DOPO L'ACCETTAZIONE CON RISERVA DELL'INCARICO DI MONTI

Roma -- Subito dopo il neo premier Mario Monti a parlare è il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

"Nel corso delle consultazioni - ha detto Napolitano - ho riscontrato un clima riflessivo e pacato. La particolare fragilità dell'Italia sta nell'altissimo debito pubblico accumulato in passato. E' un peso che rischia di mettere a dura prova l'impegno dello Stato. E' indispensabile recuperare la fiducia dei mercati".

Non ribaltone, nè delle elezioni del 2008 nè della democrazia. "A Monti l'incarico del nuovo Governo per formare un nuovo schieramento aperto a tutte le forze. Lo schieramento vincente ha visto ridurre le forze presenti in Parlamento, però non si tratta di nessun ribaltamento delle elezioni del 2008, nè del venir meno alla democrazia dell'alternanza, si tratta di dare vita a un governo che possa unire forze politiche diverse in un momento di difficoltà".

Si incoraggi il lavoro di Monti. "Il tentativo che propongo è difficile, lo so, dopo anni di appelli inascoltati e battaglie ma con il massimo rispetto confido che si voglia largamente incoraggiare il professore Monti, figura indipendente sempre estranea alla mischia politica".

E' giunto il momento del massimo senso di responsabilità. Operiamo tutti facendo uscire il paese dalla crisi finanziaria".

LE PRIME PAROLE DEL NUOVO PREMIER MARIO MONTI

Roma -- Il presidente Giorgio Napolitano ha conferito a Mario Monti l'incarico di formare un nuovo Governo. Monti ha accettato con 'riserva'. Dopo 45 minuti di colloquio con Napolitano, il professor Mario Monti ha dichiarato alla stampa: "Intendo adempiere questo compito con grande senso di responsabilità. Il Paese deve tornare ad essere di nuovo protagonista. I nostri sforzi saranno indirizzati a risostenere la crescita finanziaria. Lo dobbiamo ai nostri figli".

"Con profondo rispetto del Parlamento, opererò con urgenza per uscire da una situazione che presenta aspetti di emergenza. Tempi e nomi sinora diffusi sono il frutto di fantasia".

POST DIMISSIONI - IL VIDEO MESSAGGIO DI SILVIO BERLUSCONI /VIDEO


Roma -- Di seguito alcuni passaggi del video messaggio di Silvio Berlusconi in diretta su SkyTg24 da Palazzo Chigi.

"Il mio governo - ha detto il leader di Arcore - ha compiuto anche ieri il suo dovere. In tempi record è stata approvata la legge di stabilità. Questo ci consentirà di dimostrare la serietà dell'Italia, onorando la fiducia degli elettori nel 2008".

Mai stato sfiduciato. "Ho rassegnato le dimissioni per senso di responsabilità, senza essere mai stato sfiduciato".

Triste sentire fischi e insulti. E' stato triste vedere che tale gesto sia stato accolto con fischi e insulti. Ringrazio comunque gli italiani perchè ci hanno permesso di arrivare a molti dei traguardi che ci siamo prefissi nel lontano '94. Quella fu una dichiarazione d'amore per l'Italia, il paese che amo dissi allora, dove ho appreso l'amore per la libertà. Non cambio una parola di quel discorso".

Pronti a favorire Governo tecnico. "Oggi non esiste una alternativa politica. Al tempo stesso, secondo il principio di delega parlamentare, siamo pronti a favorire gli sforzi di Napolitano per dare al Paese un governo di elevato profilo tecnico. Faremo il nostro dovere, è arrivato però il momento di mettere alle spalle ogni faziosità e gratuita aggressività personale".

Crisi non nasce in Italia. "Questa è una crisi che è nata non in Italia ma fuori dall'Europa. La Bce deve diventare una banca garante se vogliamo salvare il vecchio continente".

Al servizio dell'Italia, da domani raddoppio sforzi. "Saremo come sempre al servizio dell'Italia. A quanti hanno esultato per la mia uscita di scena, dico che da domani raddoppierò gli sforzi per aiutare l'Italia, fino a quando non modernizzeremo l'Italia, il suo regime fiscale, il sistema giudiziario. Viva l'Italia, viva la libertà".

Berlusconi si dimette, la piazza è presa d'assalto dai professionisti dell'odio

Roma -- Dopo le già annunciate dimissioni di Silvio Berlusconi e in attesa del conferimento ufficiale del premierato al neo senatore a vita Mario Monti, infuria la polemica 'preventiva' degli esponenti del centrosinistra in Italia per quello che dovrebbe essere un videomessaggio che il Cavaliere diffonderà in serata.

Tutto questo fa - ovviamente - scopa con le feste e le immagini di giubilo inscenate ieri sera a Roma tra Palazzo Grazioli, piazza Colonna e il Quirinale, da qualche centinaio di ultrà antagonisti.

Indubbiamente così come fu condannata la reazione spropositata del senatore ex An Nino Strano alla caduta del Governo Prodi (quando mangiò mortadella e brindò in Aula), è da stigmatizzare vivamente la folla che ieri ha insultato Berlusconi di fronte al Quirinale e a Palazzo Grazioli, la folla che gettava monetine, che esibiva cartelli offensivi.

Si sa, il tifare 'preferibilmente contro' e non 'a favore' è un comportamento tutto italiano e tipico di quella sinistra italiana che decenni addietro si accaniva sul cadavere di Benito Mussolini a piazzale Loreto, la stessa sinistra che giustifica ancora oggi gli orrori del comunismo, quella sinistra che negli anni Piombo giustificava i brigatisti rossi, che protegge criminali politici come Battisti, quella sinistra mai pentita di aver sostenuto le peggiori dittature del secolo scorso.

Liguria, alluvione: dopo il disastro di Genova il governatore Burlando pensa a celebrare la Resistenza tagliando i fondi per la difesa del suolo

Genova -- Undici giorni dopo l'alluvione di Genova, mentre i cittadini spalano il fango e cercano di riprendersi la città, Claudio Burlando - presidente in quota Pd (già Pci e ministro Ds) della Regione Liguria - decide di trasferire i fondi per il disastro per celebrare la Resistenza.

Il governatore della Regione Liguria dimezza i fondi per il "Piano regionale per la difesa del suolo" togliendo altri 400mila euro dal capitolo "Investimenti inerenti la difesa del suolo e la tutela delle risorse idriche".

E, secondo quanto scrive il Giornale, martedì il Governatore chiederà ai consiglieri liguri di votare il tagli di risorse che servivano per la sicurezza dei cittadini e proporrà di spendere questi soldi per l'affermazione dei valori della Resistenza. Ma ci sanno anche 50mila euro per la memoria dei 'giulianodalmati'.

giovedì 10 novembre 2011

Ryanair, al duty free profumi, orologi, peluches e film porno

Roma -- Il duty-free a bordo degli aerei Ryanair potrebbe non limitarsi solamente a profumi, sigarette e orologi. La compagnia irlandese sta considerando l'ipotesi di introdurre la vendita e la 'somministrazione' di materiale pornografico a bordo. A riportarlo è stato il Sun.

Così il CEO di Ryanair, Michael O’Leary: "Anche negli hotel in giro per il mondo c'è la possibilità di guardare film porno, perchè non sugli aerei?".

Già nel 2008 O’Leary fece scandalo quando sponsorizzando la sua nuova business class, coniò lo slogan 'beds and b***jobs' (letteralmente 'letto e pom***i').

Ma al di là di tutte le polemiche e controversie nate intorno alla compagnia low cost con base a Dublino, i dati danno in aumento - anno dopo anno - i passeggeri che scelgono Ryanair per volare.

mercoledì 9 novembre 2011

Mario Monti nuovo senatore a vita, più vicino a Governo tecnico?

Roma -- Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha nominato Senatore a vita, ai sensi dell'articolo 59, secondo comma della Costituzione, il professor Mario Monti, che ha illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo scientifico e sociale. Il decreto è stato controfirmato dal Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.

Mario Monti sarebbe in pole in vista di un possibile governo tecnico. Ma nel borsino dei possibili candidati premier nel caso in cui si creassero le condizioni per un esecutivo di transizione, spunta, nei rumor del Transatlantico, anche il nome dell'ex premier Giuliano Amato. La voce, spiegano fonti di opposizione, girerebbe proprio in ambienti del centrodestra che vedrebbero Amato come candidato piu' accettabile, visto pure il suo passato da socialista, rispetto a Mario Monti.

Crisi in Italia, la stampa estera il giorno dopo l'annuncio di dimissioni di Berlusconi

Roma -- Un paese sotto attacco. Nonostante l'annuncio delle dimissioni del presidente del Consiglio Berlusconi la tensione sul debito pubblico italiano è ai massimi livelli: il rendimento del BTp benchmark decennale italiano ha sfondato la soglia del 7%, considerato il punto di non ritorno che ha portato Grecia Irlanda e Portogallo a chiedere aiuti.

Il differenziale di rendimento tra i Btp decennali e i Bund tedeschi è andato oltre i 570 punti a 571,2. Il rendimento è al 7,48%.

Così la stampa estera sul delicatissimo momento dell'Italia. Il New York Times titola: "La crisi in Italia si aggrava, il rendimento dei titoli di stato schizzano in alto".

Il Financial Times non crede al premier e cita: "Le promesse di Berlusconi non calmano le acque agitate dei mercati. Titoli di stato italiani a livelli insostenibili".

Così il Frankfurter Allgemeine Zeitung: "Nonostante l'annuncio di dimissioni del primo ministro italiano Berlusconi, i titoli di stato del paese continuano a perdere valore".

Infine Le Monde: "Silvio Berlusconi, la nuova vittima dei mercati finanziari. La pressione dei mercati finanziari sui tassi in Italia ha portato alla caduta di un Berlusconi già fiaccato gravemente dalla critica nazionale, dalla Chiesa e dall'opposizione".

martedì 8 novembre 2011

Quirinale: "Berlusconi, dimissioni dopo legge di stabilità" /FOTO


Roma -- "Il Presidente del Consiglio ha manifestato al Capo dello Stato la sua consapevolezza delle implicazioni del risultato del voto odierno alla Camera; egli ha nello stesso tempo espresso viva preoccupazione per l'urgente necessità di dare puntuali risposte alle attese dei partner europei con l'approvazione della Legge di Stabilità, opportunamente emendata alla luce del più recente contributo di osservazioni e proposte della Commissione europea".

È quanto si legge nella nota diffusa dal Quirinale dopo l'incontro tra il capo dello Stato Giorgio Napolitano e il premier Silvio Berlusconi. "Una volta compiuto tale adempimento, il Presidente del Consiglio rimetterà il suo mandato al Capo dello Stato, che procederà alle consultazioni di rito dando la massima attenzione alle posizioni e proposte di ogni forza politica, di quelle della maggioranza risultata dalle elezioni del 2008 come di quelle di opposizione", conclude la nota. Il tutto dovrebbe completarsi in meno di due settimane, poi via alle consultazioni.

Dell'esito dell'incontro al Quirinale Berlusconi dovrebbe discutere stasera con lo stato maggiore della maggioranza in una riunione convocata attorno alle 21 a palazzo Grazioli.

Italia, Maggioranza ferma a 308 voti. Berlusconi valuta dimissioni: alle 18,30 sale al Quirinale


Roma -- "Prendo atto, rassegno le dimissioni" e ancora "ribaltone", "voto","presidente Repubblica" e "una soluzione". Quindi,"308, meno 8 traditori". Sono gli appunti - fotografati dall'Ansa - che Silvio Berlusconi si è annotato sul taccuino subito dopo l'approvazione da parte della Camera del disegno di legge di rendiconto generale dello Stato per il 2010. I voti a favore sono stati 308, nessun contrario, un astenuto. I non votanti sono stati 321. Secondo quanto si apprende il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è atteso al Quirinale alle 18.45 per un incontro con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Chi ha tradito il Cav. Sono dieci i deputati di area centrodestra che oggi hanno voltato le spalle al Cavaliere e non hanno partecipato al voto sul Rendiconto generale dello Stato. Si tratta dei deputati del Pdl Roberto Antonione, Fabio Gava, Gennaro Malgieri, Giustina Destro.

Sempre del Pdl, Franco Stradella era presente in Aula ma si è astenuto. Da aggiungere c'è anche Alfonso Papa, che però si trova agli arresti domiciliari. Assenti al voto anche gli esponenti del Misto Calogero Mannino, Giancarlo Pittelli, Luciano Sardelli, Francesco Stagno D’Alcontres e Santo Versace.

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, subito dopo il voto, si è messo a controllare il tabulato dei voti che gli è stato consegnato dalla sottosegretaria Laura Ravetto. Probabilmente anche il Cavaliere vuole capire chi sono quelli che gli hanno voltato le spalle.

Italia, Bossi: "Silvio si metta a lato, Alfano premier". Ultimi giorni per il Governo?


Roma -- Siamo alla resa dei conti. O almeno così pare. Anche il leader del Carroccio Bossi ha chiesto le dimissioni del premier Berlusconi. Il Senatur ha detto in sostanza: "Berlusconi faccia un passo di lato, Alfano nuovo premier".

Il voto sul bilancio alla Camera. Il Cav intanto si prepara alla conta dei voti alla Camera. La votazione è prevista per le 15:30, sul ddl di rendiconto e di assestamento del bilancio dello Stato che fu clamorosamente bocciato l'11 ottobre scorso. Saranno in tutto quattro le votazioni su cui l'assemblea di Montecitorio sarà chiamata a esprimersi. Sul rendiconto è prevista un'unica votazione. Sono, invece, tre le votazioni per l'assestamento: una per ciascuno dei due articoli e uno per il voto finale. Né i gruppi delle opposizioni, né i cinque dissidenti (Roberto Antonione, Giustina Destro, Fabio Gava, Giancarlo Pittelli e Antonio Buonfiglio) parteciparanno al voto sul Rendiconto.

Silvio Berlusconi attende l'esito del voto sul Rendiconto alla Camera per decidere il passo da fare successivamente, se fare un passo indietro o continuare nell'azione di governo. L'intenzione del premier è quella di ascoltare la Lega e riconvocare lo stato maggiore del Pdl per prendere la decisione finale. E' quanto emerso dal vertice del Pdl a Palazzo Grazioli.

Italia, così la stampa estera su crisi e voto alla Camera

Roma -- Così dall'estero. La crisi economica in Italia e il voto previsto oggi alla Camera ovviamente riempiono le prime pagine di tutti i maggiori siti e quotidiani esteri.

CNN "Italia in crisi ma non solo". Sul portale web della CNN si sottolinea che "... l'Italia, come il Texas (che ha il secondo Pil più elevato degli Usa) o la California per gli Stati Uniti, rappresenta una grande economica oltre ad essere uno dei motori della Ue. Ciò dimostra che non è solo l'Italia a navigare in cattive acque ma tutta l'Europa; difficilmente risolveranno i loro problemi.

AL JAZEERA "Gli ultimi giorni di Cesare". Su Al Jazeera invece si scrive che a "... Roma si vivono gli ultimi giorni di Cesare, con diversi membri della maggioranza di Berlusconi pronti ad infliggere al Governo la mazzata finale".

BBC "I mercati non credono più a Berlusconi". Infine, per la Bbc, "... se Berlusconi andrà sotto alla Camera oggi non potrà più proseguire nella sua avventura al Governo. Il premier è già sopravvissuto a oltre 50 mozioni di fiducia ma questa crisi è legata ai mercati azionari internazionali che non credono più nell'economia italiana.

Messico: droga, sesso, alcool e scommesse: quando in carcere tutto è permesso

Città del Messico -- Marijuana, tv led e al plasma, giochi d'azzardo, una ventina di prostitute, alcool e galli da combattimento (uno dei passatempi piu’ popolari in America latina): tutto questo ma anche molto altro è stato trovato in un blitz a sorpresa effettuato da militari e forze dell'ordine nel carcere di Acapulco, in Messico, tra domenica notte e lunedì mattina.

Nel centro di riabilitazione sociale di Las Cruces, nello stato di Guerrero, sono stati impegnati oltre 500 persone tra poliziotti, militari, unità cinofilie e forze federali nell'operazione che è scattata poco prima della mezzanotte di domenica e che si è conclusa alle 5 del mattino di lunedì.

Al termine del blitz, 60 detenuti di Las Cruces sono stati trasferiti in un carcere di massima sicurezza della stessa giurisdizione.

Tra le varie, gli agenti hanno trovato celle miste uomini-donne e due pavoni reali in altre due stanze di reclusione. Di recente, l'ispettore generale della Commissione Statale per la Difesa dei Diritti Umani (CODDEHUM), Hipolito Lugo Cortes, aveva denunciato l'esistenza di un autogoverno in cinque prigioni nello stato di Guerrero (a Chilpancingo, Iguala, Zihuatanejo, Union e Acapulco) spiegando che in queste strutture un gruppo di prigionieri controlla il commercio di droga e il racket delle estorsioni.

Contatto ravvicinato tra asteroide e Terra, gli USA: "Nessun contatto con gli alieni"

Roma -- Un asteroide grande come una corazzata passerà nella nottata tra martedì 8 e mercoledì 9 vicinissimo alla Terra (per intenderci, a meno della distanza tra Terra e Luna). A riferirlo è stata la Nasa.

La 'roccia spaziale' vagante si chiama 2005 YU55 e per fortuna non rappresenta una minaccia per la Terra. Dovesse impattare con il pianeta Terra, potrebbe causare una esplosione pari a 4mila megatoni e un terremoto di magnitudo 7,0 o, dovesse finire in un oceano, uno tsunami alto come un grattacielo.

Casa Bianca: "Nessun contatto con gli alieni ma li stiamo cercando". Intanto da Washington, la Casa Bianca ha ribadito che ad oggi non c'è mai stato nessun contatto tra Terra e altre forme di vita extraterrestri e che gli Stati Uniti proseguono con la loro ricerca di altre forme di vita nell'universo.

lunedì 31 ottobre 2011

Siria, 60 morti nelle ultime 48 ore. Assad al Telegraph: "Volete un altro Afghanistan?"

Homs -- Quattro civili sono morti a Homs, in Siria, dove oggi si stava svolgendo una manifestazione anti-governativa. Nella provincia di Hama, le truppe di sicurezza siriane hanno invece ucciso un civile e un 'disertore' dell'esercito. Almeno altri 4 morti anche ad Harasta, vicino alla capitale Damascus. Secondo l'Onu, oltre 3200 persone sono state uccise dal regime di Assad sin dall'inizio delle proteste di marzo, 60 solo nelle ultime 48 ore.

Intanto, Al-Assad ha ribadito in una esclusiva intervista al Sunday Telegraph che la Siria è in lotta contro i terroristi e se la comunità internazionale interverrà si scatenerà il caos in tutto il Medio Oriente: il rais di Damasco ha avvertito che un’azione dell’Occidente contro la Siria causerebbe un terremoto e metterebbe a fuoco l’intera regione. "Volete vedere un altro Afghanistan? O decine di Afghanistan?" ha chiesto retoricamente Assad. I Paesi occidentali, ha affermato Assad, "aumenteranno la pressione ma la Siria è completamente diversa da Egitto, Tunisia, Yemen. La storia è diversa, la politica è diversa. La Siria - ha aggiunto - è ora il fulcro della regione. È la sua linea di faglia, e se si gioca con la terra si causa un terremoto. Qualsiasi problema con la Siria metterà a fuoco l’intera regione. Se il piano è di dividere la Siria, si dividerà l’intera regione".

L’inviato di Pechino in Medio Oriente, Wu Sike, dal Cairo ha oggi ribadito le condizioni cinesi al sostegno del regime siriano: la repressione non può continuare e il presidente deve rispondere alle aspirazioni e alle richieste legittime del popolo.

domenica 30 ottobre 2011

Solofra (Avellino), bunga bunga di periferia: il sindaco, le ragazze, foto osè, microcamere nascoste e... /VIDEO


Solofra -- Ci sono proprio tutti gli ingredienti per il sexy scandalo in salsa italica che sta investendo in questi giorni il comune di Solofra, circa 12mila abitanti in provincia di Avellino e uno - con Arzignano (VI) e Santa Croce sull'Arno (PI) - dei tre poli conciari del Bel Paese.


A far scalpore sono le 33 foto a colori che ritrarrebbero il sindaco della cittadina irpina, Antonio Guarino, già DC, poi Forza Italia, PdL, Pd e ora indipendente (ma vicino al ritorno all'UdC), in atteggiamenti a dir poco licenziosi con alcune donne - forse del suo staff personale - all'interno del suo ufficio, a Palazzo Orsini, sede dell'amministrazione comunale solofrana.

A diffondere alla stampa le immagini è stato il consigliere comunale del Pd, Enzo Clemente, che ha raccontato di averle ricevute in forma anonima nella cassetta delle lettere. E mentre Clemente giura sulla veridicità degli scatti, il sindaco Guarino (alias o'professore) rivendica la sua innocenza al grido: "Sono vittima di un killeraggio mediatico". Risultato? Guarino non si dimette ma si autosospende dalla carica di primo cittadino e alle telecamere Rai de L'Arena di RaiUno dichiara: "Colpite ma ma non la mia famiglia".

Nel 2012 i solofrani saranno chiamati di nuovo alle urne per il rinnovo del Consiglio. Guarino, che fu già sindaco all'epoca del disastroso terremoto dell'Irpinia del novembre del 1980, ha retto l'amministrazione comunale negli ultimi due quinquenni (è succeduto all'ex sindaco socialista e già presidente del Consiglio regionale della Campania Lello De Chiara, deceduto tragicamente dieci anni fa). Mai però le schermaglie preelettorali a Solofra erano sfociate in scandali - se di scandalo si può parlare - di tali dimensioni.

Eppure, la città della concia irpina negli ultimi mesi era finita alla ribalta delle cronache - almeno quelle locali - per alcuni blitz e sequestri effettuati dai militari dell'Arma dei Carabinieri presso la municipalizzata del Comune e presso il comando di polizia municipale. C'è chi giura, forse con un eccesso di malizia, che quelle foto siano state montate 'ad hoc' o il frutto di una trappola ben predisposta per screditare l'amministrazione.

Le foto, si diceva, ritrarrebbero Guarino e due donne (presumibilmente del suo staff comunale dicono) in pratiche poco 'amministrative'. Non si tratterebbe di un unicum ma di atteggiamenti portati avanti negli ultimi quattro anni.

Clemente ha lanciato un appello rivolto in particolare “... alle donne di Solofra che non sono ritratte in quelle foto” affinché trovino il coraggio di reagire, imponendo all'attuale maggioranza ormai travolta dallo scandalo di uscire allo scoperto. “Ho fatto il mio dovere da cittadino e consigliere comunale – spiega Clemente – denunciando i gravi e imbarazzanti comportamenti del sindaco che, in anonimato, sono pervenute presso la mia abitazione. La cosa più semplice in questi casi è colpevolizzare l’autore della denuncia dandogli del matto annunciando querele, ma i fatti rappresentati in quelle foto sono inequivocabili, i fatti scabrosi avvengono tutti nel suo ufficio sotto i simboli sacri dell’istituzione comunale. Avevo il dovere di difendere l’istituzione violata ed offesa”.
Nell'ultima settimana per due volte la seduta di Consiglio comunale è andata deserta per mancanza del numeor legale. Luigi De Stefano, consigliere di opposizione, attacca: "La maggioranza diserta l’aula perché non è in grado di affrontare la situazione, il primo cittadino è delegittimato, nelle sue funzioni, a prescindere dalle reali responsabilità, che non spetta a me giudicare".

Pio Gagliardi, consigliere comunale a Solofra e anche in Provincia di Avellino per l'AdC di Pionati chiede persino l’intervento del prefetto: "L’amministrazione è allo sbando. Serve una guida salda per affrontare problematiche urgenti come la gestione del servizio idrico integrato e il salvataggio del distretto industriale".

A smorazare i toni ci pensa Antonio de Vita, vicesindaco: "È opportuno abbassare i toni, sono troppo accesi, esasperati. Con senso di responsabilità, dobbiamo tutti, insieme, tornare a lavorare per la città. Il mio è un appello accorato rivolto alle forze di maggioranza, ma anche di opposizione. Non le ho viste e non so dire se siano autentiche o false. Spetta agli inquirenti fare chiarezza ma, nell’attesa che questo avvenga, è mio compito riportare l’attenzione sui temi veri dello sviluppo che interessano i cittadini Solofra".

I documenti all’esame dei magistrati di Avellino, però, aumentano di giorno in giorno. L’ultimo atto è a firma della famiglia Guarino. "Ho segnalato alla procura della Repubblica che una delle tre figlie ha ricevuto copia di una delle foto incriminate. L’ha trovata nella sua casella di posta", dice l’avvocato Raffaele Tecce e sottolinea: "Questo è un altro fatto gravissimo che conferma la nostra ipotesi di disegno criminoso ben pensato e organizzato".

Sono due, al momento, i fascicoli aperti sulla vicenda delle foto a luci rosse. Uno è stato trasmesso dai carabinieri che hanno ricevuto da Clemente i trentatré scatti proibiti, corredati da minuziose didascalie. L’altro è stato sollecitato dal sindaco Guarino che ha presentato denuncia contro l’esponente di opposizione e contro ignoti, segnalando diverse ipotesi di reato: diffamazione e calunnia, per danneggiare l’immagine del sindaco, e soprattutto fraudolenta acquisizione di immagini che lo ritraggono, mediante l’uso di sofisticate apparecchiature installate, di notte e forse per anni, in Comune.

mercoledì 26 ottobre 2011

Disastro maltempo in Liguria e Toscana, almeno 6 morti e 8 dispersi /VIDEO


La Spezia -- E' di almeno 6 morti e 8 dispersi il bilancio dell'alluvione che ha messo in ginocchio la provincia della Spezia e la Lunigiana. "Ci sono state conferme sulla gravità della situazione - affermano fonti della prefettura spezina - e una rivisitazione del quadro per priorità e necessità di intervento. Vernazza, Monterosso e i centri della Val di Magra, sino ad Arcola e Ameglia: stiamo distribuendo le risorse e i mezzi in maniera uniforme, cercando di portare i soccorsi dovunque servano, con maggiore attenzione nei confronti delle situazioni più urgenti".

Quattro le vittime a Borghetto Vara, una delle quali, come detto nella frazione di Cassana, mentre le altre due sono state recuperate ad Aulla. I soccorritori sono impegnati, anche con il buio, nella ricerca di un uomo nei pressi di Borghetto Vara, due persone sotto le macerie della casa crollata a Cassana, tre dispersi a Vernazza e un soccorritore a Monterosso.

lunedì 24 ottobre 2011

Sarkozy e la sinistra italiana ridono dell'Italia. Se questa è l'alternativa


Roma -- Accade che in questa Italia, alle risatine sarcastiche di Sarkozy e della compiaciuta cancelliera tedesca Merkel, le opposizioni di sinistra (quasi tutte) si gonfiano la pancia di ilarità. Bersani, E. Letta, Di Pietro, Donadi e sodali hanno gioito delle macchiette da quart'ordine dell'asse francotedesco - due che sono prossimi al pensionamento politico come riferiscono i sondaggi - dimostrando un senso di patriottismo infimo, proprio nell'anno delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

Senza voler sconfinare nella retorica e nel benaltrismo, è semplicemente disgustoso questo sentimento antinazionale messo in atto da alcuni 'italioti' per fini puramente interni (d'altra parte da sempre alla sinistra internazionalista la patria fa schifo, l'Inno d'Italia piace ancor meno e il tricolore è meglio bruciarlo in piazza). Vero è che il livello di credibilità di Berlusconi è basso come non mai, ma siamo sicuri che questa è la compagnia giusta per salvarci dal peggio?

Terremoto in Turchia, oltre 280 morti


Istanbul -- Sarebbero oltre 280 i morti e migliaia i feriti del sisma di magnitudo 7,2 gradi Richter che ha colpito ieri la città turca di Erciş, nella provincia di Van, a confine con l'Armenia e l'Iran. Mentre si scava ancora tra le macerie per soccorrere i sopravvissuti, sono state contate già 101 scosse di assestamento tra i 3 e i 5 gradi Richter. Ma è nel centro di Erciş, dove insistono le strutture più antiche ma anche più fragili, che i soccorritori temono di rinvenire il maggior numero di cadaveri.

domenica 23 ottobre 2011

Moto Gp, tragedia a Sepang: muore Marco Simoncelli /VIDEO



Sepang
-- Marco Simoncelli è morto in seguito al terribile incidente che lo ha visto coinvolto sul selciato di Sepang in Malesia, dove si stava correndo la penultima gara del mondiale di MotoGP. Nell'incidente sono finiti a terra oltre a Simoncelli anche Edwars e Aoyama. Sull'asfalto, senza casco è rimasto Marco Simoncelli, che è stato letteralmente investito da Colin Edwards e da Valentino Rossi, che non è caduto. 'Sic' dopo l'impatto è rimasto esanime, poi portato in ospedale dove a nulla sono valsi i soccorsi dei medici sanitari. All'interno dei box il dolore del padre Paolo e della fidanzata di Marco.

VIDEO (da LaStampa.it)


lunedì 17 ottobre 2011

Russia, l'orfanotrofio degli orrori. L'ex direttore, indagato, si giustifica ma spunta una casa nella Rimini del Mar Nero.

Kemerovo -- Sarebbero 27 (c'è chi parla di 36) i bambini morti negli ultimi due anni in un orfanotrofio per adolescenti con ritardo mentale di Myski, città della Russia siberiana meridionale, situata nella oblast' di Kemerovo.

Secondo quanto riportato la scorsa settimana dalle agenzie russe, a causare la prematura morte dei giovanissimi sarebbero state le pessime condizioni igienico-sanitarie della struttura di Myski, ben oltre il limite della vivibilità.

Così tra il 2009 e il giugno del 2011 sono morti di fame, sete e mancanza di assistenza sanitaria una trentina di bambini. Il più piccolo dei bambini morti aveva appena 5 anni.

L'ex direttore del centro Igor Skuratov è stato arrestato e messo sotto inchiesta dalle autorità russe per abuso di ufficio e negligenza. Inoltre, circa 700mila rubli (20mila euro) sarebbero stati distratti dalle casse del centro, soldi quest'ultimi che dovevano essere utilizzati dai giovani una volta compiuti i 18 anni.

Nel collegio di Myski non vi sono specialisti e medici a sufficienza per tutti i pazienti, inoltre le medicine che vengono somministrate ai bambini per gran parte sono scadute o malconservate (www.mk.ru).

Le autorità locali si giustificano. Due anni fa quando chiuse l'istituto per bambini orfani di Berezovsky, 111 ragazzini vennero trasferiti a Myski, facendo così schizzare il numero degli ospiti a oltre 400. "E' normale che almeno 3-4 bambini malati sin dalla nascita muoiano ogni anno all'orfanotrofio a Myski - ha riferito proprio Skuratov al quotidiano Komsomolskaya Pravda - Se due anni fa non avessimo dovuto accogliere i bambini già malati dal centro di Berezovsky, oggi non avremmo assistito a questa impennata di decessi". E sul misterioso caso dei rubli scomparsi, Skuratov ha ammesso: "I ragazzi che hanno raggiunto l'età adulta, possono disporre dei fondi messi a loro disposizione dallo Stato secondo la loro discrezione. Molti preferiscono lasciare quei soldi nelle casse del centro o comprando tv, tende, pezzi di ricambio per auto...".

Le indagini della Procura hanno però portato a galla una situazione infernale, figlia della scarsità di risorse e dell'inadeguatezza del personale medico, come nel caso

Intanto, ma questi restano solo 'rumors', l'ex direttore - dimessosi a pochi giorni dall'apertura dell'inchiesta - avrebbe comprato di recente un appartamento a Sochi, la Rimini del Mar Nero in Russia che ospiterà le Olimpiadi invernali del 2014 e i Mondiali di Calcio del 2018.

sabato 27 agosto 2011

giovedì 11 agosto 2011

Rivolte nelle città inglesi: giovani 'spregiudicati' perchè i genitori hanno perso la loro autorità?


Londra -- La situazione nelle maggiori città inglesi colpite negli ultimi giorni dall'ondata di rivolta urbana (che alle casse di sua maestà costerà ben 100 milioni di sterline, ndr) sembra essere tornata alla normalità, anche se di normalità non si può parlare visto le imponenti misure di sicurezza adottate nelle ultime 48 ore dal Governo Cameron.

Le persone arrestate da sabato notte sono state più di 1200, la maggior parte giovani e giovanissimi - come giovane era Mark Duggan, il 29enne ucciso dalla polizia una settimana fa e per il cui decesso è scoppiata la prima rivolta nel tormentato quartiere londinese di Tottenham.

L'opinione pubblica inglese si ritrova a discutere adesso del protagonismo dei giovani rivoltosi e del ruolo dei loro (mancati) genitori.

Quello che emerge, secondo esperti, docenti e operatori sociali del Regno Unito, è che i genitori inglesi oggi hanno paura di 'catechizzare' i propri figli, indebolendo così la propria autorità di figura paterna/materna.

E così mentre il premier David Cameron parlava di 'broken Britain', il sindaco di Londra - alla visione delle immagini dei teppisti 12enni e 13enni - ha spiegato che è necessario che ai genitori e agli insegnanti venga ri-concesso il diritto di imporre la propria autorità sui minori.

In Inghilterra, le cattive abitudini e la 'criminal mind' sono pericolosamente diventate di moda tra i giovani e giovanissimi, ovvero quella particolare fascia della società che, oggi, non teme più il rappresentante della legge e che è cresciuta, suo malgrado, senza la disciplina e l'educazione impartita dai genitori.

La crisi economica, la perdita del posto di lavoro, indebolisce ancora di più la figura del padre (dove questi risulta essere presente, ndr) e della madre: senza occupazione non hai nulla e non hai, quindi, nulla da perdere. Ecco perchè i ragazzini di Londra non si sono preoccupati di coprirsi il volto mentre saccheggiavano i negozi, mentre sfasciavano le vetrine alla ricerca non di soldi ma di attrezzi ginnici, cellulari e tv al plasma, oggetti che la 'recessione' ha negato loro sin dalla nascita.

Certo, la povertà e l'indigenza non ti trasformano per forza in un criminale. A questi ragazzi però non è stato mai detto "Non fare questo, è sbagliato". Al contrario. è anche vero però che genitori sovra-presenti e iper-severi possono scatenare nei più giovani un istinto naturale nell'esprimere all'esterno la propria indipendenza, spesso come violenza pura.

Ma risulta difficilmente giustificabile affermare che in Inghilterra i genitori hanno perso potere, quando le leggi d'oltremanica - in materia di abusi sui minori - sono tra le più antiquate e permissive del vecchio continente (cfr. il caso della morte di 'Baby P.').

La violenza, dunque, non è congenita: è qualcosa che viene appresa. Due bambini di 2 anni che si tirano per i capelli non stanno sicuramente giocando, nè stanno dimostrando il loro naturale spirito di sopravvivenza. I giovani che agiscono in maniera violenta, probabilmente sono stati 'brutalizzati' (fisicamente e psicologicamente) da persone adulte e oggi sfogano la propria rabbia in un momento in cui le forze dell'ordine (ma anche genitori, insegnanti, ecc..) sembrano aver perso la loro autorità. Qui ventum seminabunt et turbinem metent.