sabato 27 agosto 2011

IN GRANDI LETTERE ON HOLIDAY

Gli aggiornamenti quotidiani sui fatti del mondo di In Grandi Lettere torneranno a settembre.

giovedì 11 agosto 2011

Rivolte nelle città inglesi: giovani 'spregiudicati' perchè i genitori hanno perso la loro autorità?


Londra -- La situazione nelle maggiori città inglesi colpite negli ultimi giorni dall'ondata di rivolta urbana (che alle casse di sua maestà costerà ben 100 milioni di sterline, ndr) sembra essere tornata alla normalità, anche se di normalità non si può parlare visto le imponenti misure di sicurezza adottate nelle ultime 48 ore dal Governo Cameron.

Le persone arrestate da sabato notte sono state più di 1200, la maggior parte giovani e giovanissimi - come giovane era Mark Duggan, il 29enne ucciso dalla polizia una settimana fa e per il cui decesso è scoppiata la prima rivolta nel tormentato quartiere londinese di Tottenham.

L'opinione pubblica inglese si ritrova a discutere adesso del protagonismo dei giovani rivoltosi e del ruolo dei loro (mancati) genitori.

Quello che emerge, secondo esperti, docenti e operatori sociali del Regno Unito, è che i genitori inglesi oggi hanno paura di 'catechizzare' i propri figli, indebolendo così la propria autorità di figura paterna/materna.

E così mentre il premier David Cameron parlava di 'broken Britain', il sindaco di Londra - alla visione delle immagini dei teppisti 12enni e 13enni - ha spiegato che è necessario che ai genitori e agli insegnanti venga ri-concesso il diritto di imporre la propria autorità sui minori.

In Inghilterra, le cattive abitudini e la 'criminal mind' sono pericolosamente diventate di moda tra i giovani e giovanissimi, ovvero quella particolare fascia della società che, oggi, non teme più il rappresentante della legge e che è cresciuta, suo malgrado, senza la disciplina e l'educazione impartita dai genitori.

La crisi economica, la perdita del posto di lavoro, indebolisce ancora di più la figura del padre (dove questi risulta essere presente, ndr) e della madre: senza occupazione non hai nulla e non hai, quindi, nulla da perdere. Ecco perchè i ragazzini di Londra non si sono preoccupati di coprirsi il volto mentre saccheggiavano i negozi, mentre sfasciavano le vetrine alla ricerca non di soldi ma di attrezzi ginnici, cellulari e tv al plasma, oggetti che la 'recessione' ha negato loro sin dalla nascita.

Certo, la povertà e l'indigenza non ti trasformano per forza in un criminale. A questi ragazzi però non è stato mai detto "Non fare questo, è sbagliato". Al contrario. è anche vero però che genitori sovra-presenti e iper-severi possono scatenare nei più giovani un istinto naturale nell'esprimere all'esterno la propria indipendenza, spesso come violenza pura.

Ma risulta difficilmente giustificabile affermare che in Inghilterra i genitori hanno perso potere, quando le leggi d'oltremanica - in materia di abusi sui minori - sono tra le più antiquate e permissive del vecchio continente (cfr. il caso della morte di 'Baby P.').

La violenza, dunque, non è congenita: è qualcosa che viene appresa. Due bambini di 2 anni che si tirano per i capelli non stanno sicuramente giocando, nè stanno dimostrando il loro naturale spirito di sopravvivenza. I giovani che agiscono in maniera violenta, probabilmente sono stati 'brutalizzati' (fisicamente e psicologicamente) da persone adulte e oggi sfogano la propria rabbia in un momento in cui le forze dell'ordine (ma anche genitori, insegnanti, ecc..) sembrano aver perso la loro autorità. Qui ventum seminabunt et turbinem metent.


mercoledì 10 agosto 2011

Siria, Assad sposta lo scontro a confine con la Turchia. Tanks via da Hama: 16 morti ad Homs. Sanzioni dagli Usa


Istanbul -- Ieri la visita del Ministro degli esteri della Turchia in Siria, oggi l'offensiva dei tank dell'esercito del presidente Bashar Al-Assad a Taftanaz (governatorato di Idlib), cittadina di 14mila anime che dista appena 30 chilometri dal confine con la Turchia.

Il Governo turco ha così deciso di estendere le attività dei propri militari nell'area di Iskenderun, a confine con la Siria. Intanto tre morti si registrano in un'altra città di confine, Sermin.

Nonostante il Governo siriano abbia annunciato il ritiro dei tank e dei soldati da Hama (la città sunnita maggiormente colpita dalle offensive dell'esercito), fonti degli attivisti denunciano ancora la presenza (e uccisioni) dei militari nella città.

A Damasco oggi hanno fatto tappa i diplomatici di India, Brazil e Sud Africa (paesi vicini ad Assad). Ad attenderli Walid al-Muallem, Ministro degli Esteri siriano, che ha riferito ai tre: "La Siria si impegnerà a dialogare con i manifestanti pro democrazia e attuare così le riforme che il presidente Assad ha preannunziato in giugno".

Infine, l'ambasciatore Usa presso l'Onu Susan Rice ha spiegato che "... gli Stati Uniti hanno prove certe dei massacri in Siria e sono pronti a usarli contro il regime siriano e contro Assad che è ormai delegittimato dal suo ruolo al governo".

Inghilterra, notte di quiete a Londra. Fuoco, fiamme e morti a Manchester e Birmingham /VIDEO


Londra -- Nella notte diversi disordini si sono verificato in molte città dell'Inghilterra, come Manchester, Salford, Birmingham e Gloucester. Una stazione di polizia di Nottingham è stata presa d'assalto; colpite anche le città di Liverpool, Leicester, Bristol, Wolverhampton e West Bromwich.

La polizia delle West Midlands indaga su un presunto pluriomicidio a Birmingham che potrebbe essere collegato alle rivolte notturne di questi giorni. Nella notte una auto su Dudley Road ha travolto 3 persone uccidendone 2 sul colpo. I tre erano in strada per proteggere i loro averi e i loro vicini.

Londra ha vissuto una notte relativamente tranquilla, grazie anche alla presenza dei 16mila poliziotti mandati da Cameron nella capitale. Scotland Yard ha sinora arrestato 768 persone. Dalla mezzanotte, a Manchester sono state arrestate 47 persone.

martedì 9 agosto 2011

Londra, negozi costretti alla chiusura. Oggi il primo decesso. Caccia ai violenti: nelle strade di Londra 16mila poliziotti. "Duggan non sparò"


Londra -- La maggior parte delle attività commerciali di tutta Inghilterra, da Liverpool a Londra, hanno chiuso in anticipo le serrande stasera. Anche se non sono state segnalate violenze o scontri in questo pomeriggio, la tensione resta altissima.

Infatti, la Commissione Indipendente per i Reclami avrebbe annunciato che non ci sono prove che dimostrino che Mark Duggan, il 29enne ucciso giovedì dalla polizia, avrebbe aperto il fuoco alla stazione di polizia prima di essere colpito a morte.

Nel pomeriggio intanto è morta la prima persona colpita ieri sera da un proiettile vagante durante gli scontri a Londra. Per stasera saranno in azione nella capitale britannica circa 16mila poliziotti, equipaggiati anche di proiettili di plastica non letali.

La polizia ha anche predisposto un accurato piano di identificazione e cattura dei violenti, attraverso l'ausilio delle immagini delle camere a circuito chiuso: sulle loro tracce ci sono oltre 400 detective.

Siria, Assad incontra il ministro turco: "Darò ancora la caccia ai terroristi"


Damasco -- Il presidente siriano Bashar al-Assad avrebbe riferito al Ministro degli Esteri turco Ahmet Davutoglu, in visita ufficiale oggi a Damasco, che l'esercito non cesserà di dare la caccia ai 'gruppi terroristici' nelle città assediate del paese. Lo riporta la tv Al-Arabiya.

Intanto, mentre a Damasco si svolgeva l'incontro diplomatico, secondo fonti attiviste almeno 20 civili sono stati uccisi a Deir az-Zour.

Non sono emersi maggiori dettagli dall'incontro odierno. Davutoglu avrebbe dovuto portare a Damasco un messaggio molto severo anche per contro del segretario di stato Usa Hillary Clinton.

In una nota della agenzia di stampa siriana Sana'a (vicina ad Assad) si legge però che Davutoglu non avrebbe recapitato nessun messaggio ad Assad se non quello di sottolineare come la Siria diverrà - con le nuove riforme - un "... paese modello per il mondo arabo".

Il Ministro degli Esteri della Russia, infine, in un colloquio telefonico con il pariruolo siriano ha chiesto che vengano cessate le violenze. Inviati dall'India, Brasile e Sud Africa (paesi 'vicini' ad Assad) sarebbero in rotta verso Damasco per costringere Assad a fare cessare le uccisioni.

Ecco come Blackberry, NON TWITTER O FACEBOOK, ha alimentato gli scontri di Londra


Londra -- Nel weekend e sino a ieri l'utilizzo di strumenti tecnologici/social network come Twitter e Facebook ha sicuramente aiutato i rivoltosi di Londra e nelle altre città inglesi a coordinarsi tra loro e a darsi man forte nel corso della guerriglia notturna, un po' come è accaduto mesi fa nelle rivolte (ben più nobili) del magreb e del medio oriente.

E' emerso però che mentre Twitter e Facebook - strumenti pubblici e accessibili a chiunque, anche dai non iscritti - rappresentano 'solo' la cassa di risonanza degli eventi (soprattuto per i giornalisti) una volta che questi siano già accaduti, a fare da sfondo alla vera organizzazione della rivolta sembrerebbe esserci l'instant messaging di Blackberry (BBM), strumento operativo non-pubblico e accessibile solo ai possessori dello smartphone Rim.

Anche il giovane 29enne Mark Duggan (la cui morte avrebbe generato la tre giorni di guerriglia) ha usato il BlackBerry Messenger per 'spedire' il suo ultimo messaggio alla propria ragazza, scrivendo: “The Feds are following me.” (trad. "I poliziotti mi stanno dando la caccia").

In Inghilterra il BlackBerry spopola nella fascia d'età che va dai 12 ai 24 anni, proprio perchè permette l'utilizzo del sistema 'free' di messaging.

Inghilterra, rivolta urbana anche a Birmingham, Liverpool, Nottingham e Bristol. Stop a Nazionale e a 3 gare di Carling Cup. Parla Cameron /VIDEO


Londra -- Le rivolte cittadine in Inghilterra si allargano anche oltre i confini di Londra. La terza notte di violenza urbana ha infatti visto finire nell'occhio del ciclone anche le città di Birmingham, Liverpool, Nottingham e Bristol.

A Londra sono stati stanziati ulteriori 1700 poliziotti per fronteggiare gli scontri. Almeno in 400 sono stati arrestati, in 69 già giudicati e condannati.

Intanto a fare i conti con le rivolte urbane sono anche i maggiori eventi sportivi. E' stata cancellata l'incontro amichevole di lusso tra l'Inghilterra di mister Fabio Capello e l'Olanda previsto a Wembley domani. Annullati anche 3 incontri di Carling Cup, Charlton - Reading, West Ham - Aldershot e Crystal Palace - Crawley Town. Le forze dell'ordine hanno assicurato infine che i disordini non hanno inficiato alla macchina organizzativa delle prossime Olimpiadi di Londra 2012.

Il primo ministro britannico David Cameron, di ritorno anzitempo dalle vacanze italiane, ha riferito che stasera a pattugliare Londra ci saranno ben 16mila poliziotti. Ai rivoltosi ha riferito: "Se siete abbastanza grandi da poter sfasciare la città allora sarete abbastanza grandi da subirne le conseguenze".

lunedì 8 agosto 2011

Londra, terzo giorno di guerriglia urbana /VIDEO


Londra -- Ci si avvia verso la terza nottata di scontri nel centro di Londra dopo che la fiaccolata di sabato sera nel quartiere di Tottenham - organizzata per la fatale uccisione del 29enne Mark Duggan da parte della polizia londinese - è sfociata in un turbine di violenze che sinora ha portato all'arresto di oltre 200 persone e al ferimento di almeno 35 membri delle forze dell'ordine.

Oggi gli scontri hanno interessato anche l'area intorno a Mare Street, a pochi chilomentri da Charing Cross. Molti i giovani segnalati nelle strade, armati di pietre, mazze e spranghe, che starebbero saccheggiando i negozi chiusi. Il traffico nella zona è bloccato, così anche la subway.

Segui il resoconto 'live' di BBC News

Siria, tank a Deir az-Zor: almeno 60 vittime. Diplomazie al lavoro. Arabia Saudita, Kuwait e Bahrain ritirano gli ambasciatori


Deir az-Zor -- Sono almeno 60 le vittime dell'attacco sferrato ieri dalle truppe della milizia siriana a Deir az-Zor e in altre città dell'est della Siria. Ufficialmente i militari dell'esercito sono stati occupati in operazioni di smantellamento di blocchi stradali nelle città occupate dai reazionari sunniti ma intanto video amatoriali mostrano ancora stamane () l'ingresso dei tank sia a Deir az-Zor che a Darayya.


DIPLOMAZIE AL LAVORO - Due gli avvenimenti più importanti della mattina. Il segretario di stato Usa Hillary Clinton ha chiesto al ministro degli esteri turco Ahmet Davutoglu - che oggi sarà in visita in Siria - di chiedere a Damasco l'immediata cessazione delle violenze e la liberazione degli ostaggi.

Il Presidente dell'Arabia Saudita, Re Abdullah, ha fortemente criticato il regime siriano ed ha chiesto il ritiro del suo ambasciatore in Siria. Anche gli Stati del Kuwait e Bahrain hanno ritirato dalla Siria le proprie delegazioni diplomatiche mentre la vicina Giordania incalza per il dialogo.

giovedì 4 agosto 2011

Siria, 45 morti ad Hama nella notte. Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu condanna le violenze dell'esercito siriano


Hama -- L'agenzia Reuters riporta che almeno 45 civili (VIDEO ) sono stati uccisi stanotte nell'ultimo attacco sferrato dai tank dell'esercito siriano nel centro della città di Hama, luogo diventanto in questi giorni il centro della rivolta antigovernativa in Siria.

Intanto, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha condannato la sanguinosa campagna condotta dalle autorità siriane contro i manifestanti civili. E' la prima azione concreta delle UN nel corso delle rivolte in Siria.

Il Libano è l'unico stato membro che ha preso le distanze dalla dichiarazione che è stata avallata dai quattordici membri del Consiglio. L'inviato libanese ha detto che la dichiarazione redatta dai paesi occidentali non è sufficiente per affrontare la situazione attuale in Siria.
La risoluzione dell'Onu chiede "... l'immediata cessazione di ogni atto di violenza ed esorta tutte le parti a rispettare la massima moderazione e ad astenersi da atti di rappresaglia, compresi gli attacchi alle istituzioni statali".

L'accordo all'ONU scrive la parola fine alle tensioni in seno al Palazzo di Vetro che avevano visto anche la minaccia di Russia e Cina di esercitare il diritto di veto alla risoluzione. Scettici sono stati nei giorni scorsi anche Brasile, India e Sud Africa.

mercoledì 3 agosto 2011

Siria, Hama sotto attacco per il quarto giorno di fila. Migliaia in piazza nella notte in tutto il paese /VIDEO


Hama -- Per la terza notte di fila i carri di Al-Asad hanno sparato nel centro e nei dintorni di Hama dopo le preghiere del martedì. Il bilancio sarebbe di 8 vittime. Questa mattina, fonti vicine ai dissidenti anti-regime hanno riferito nuove uccisioni e attacchi sarebbero avvenuti nei quartieri periferici di Hama i carri dell'esercito.


Secondo testimoni, 5 cecchini fedeli al regime del presidente Bashar al-Assad hanno preso posizione sui tetti delle case in diversi distretti di Hama, sparando ai 'dissidenti'. La città ha assistito ad un nuovo rinforzi di militari che in nottata hanno provveduto a tagliare le comunicazioni da e per la città.

Mentre ad Hama si sparava, migliaia di manifestanti pro-resistenza ad Hama sono scesi in piazza nelle moschee e nelle città di Deir Al-Zour, nonostante la presenza dell'esercito, a Damasco, a Latakia e ad Aleppo.

Mubarak apre la strada: sarà il primo degli ex leader-dittatori arabi a farsi processare /VIDEO


Il Cairo -- L'ex leader egiziano Hosni Mubarak ha lasciato stamane l'ospedale di Sharm el-Sheikh ed è arrivato al Cairo, dove sarà processato per il suo ruolo nell'uccisione dei manifestanti durante le proteste contro il suo governo. E' il primo leader arabo a sedere sul banco degli imputati dalle rivolte che hanno scosso tutta la regione.

Mubarak, 83enne, era ricoverato a Sharm el-Sheikh dallo scorso aprile; si presenterà in un'apposita aula realizzata all'Accademia di polizia al Cairo.

Mubarak è partito dall'ospedale con un convoglio composto da ambulanze e veicoli delle forze dell'ordine, secondo quanto riferito da testimoni, e la tv di Stato ha reso noto che il suo aereo è atterrato in una base militare del Cairo.

Fuori dalla corte alla periferia della capitale egiziana è stato preparato un megaschermo per assistere al processo. Manifestanti pro e contro Mubarak si sono affrontati, alcuni con lancio di pietre, mentre centinaia di poliziotti sono intervenuti per mantenere la calma.

L'accusa più pesante che l'ex leader dovrà affrontare è quella di aver sterminato almeno 850 manifestanti durante la primavera egiziana. Ma non è chiaro ancora chi diede gli ordini, se Mubarak stesso e generali dell'esercito autonomamente.

martedì 2 agosto 2011

Kosovo del Nord, la Nato invia nuovi soldati al confine con la Serbia


Kosovska Mitrovica -- La Nato manderà altre centinaia di soldati nel Kosovo del Nord dove negli ultimi giorni si è riacceso lo scontro etnico al confine con la Serbia. La stessa alleanza militare ha riferito che la situazione non si è incancrenita e che i rinforzi rientrano nell'ambito di un programma già prefissato.

Solo la scorsa settimana la notizia dei gravi incidenti registrati al confine settentrionale tra i due Paesi, dove giovani estremisti, con ogni probabilità serbi, avevano dato alle fiamme un check point, come ritorsione al dispiegamento di doganieri kosovaro-albanesi.

La Kosovo Force (Kfor) conta circa 6mila soldati in Kosovo. A questi si potrebbero aggiungere un totale di 700 soldati, di cui circa 550 dalla Germania e 150 dall'Austria.

Nell'ambito della questione kossovara (repubblica autoproclamatasi indipendente dal 17 febbraio 2008 e non riconosciuta dal Governo Serbo), il futuro del Kosovo del Nord rappresenta una sorta di "problema nel problema". I serbi del Kosovo settentrionale hanno infatti rifiutato qualsiasi forma di collaborazione con il governo di Pristina (a maggioranza albanese).

Va inoltre notato che la maggioranza della popolazione non solo rifuta l'idea di vivere in un Kosovo indipendente ma osteggia anche l'ipotesi di vivere in un Kosovo che, pur ancora unito alla Serbia, sia dominato da un governo a maggioranza albanese. D'altro canto, una possibile soluzione potrebbe essere la separazione delle terre a nord dell'Ibar dal resto della provincia: questa soluzione, tuttavia, è rifiutata dal governo serbo, dalle Nazioni Unite e dall'attuale governo kosovaro.

Siria, terzo giorno di guerriglia ad Hama. Rappresaglie a Damasco. L'ONU è in fase di stallo mentre Roma richiama il suo ambasciatore


Damasco -- Otto persone sono state uccise ieri dalle forze di sicurezza siriane, tra cui un bambino di 13 anni, nel primo giorno del mese di Ramadan. I carri armati dell'esercito di Al-Asad hanno bombardato la città di Hama per il secondo giorno di fila; coinvolte anche Abu Kamal e Deir ez-Zor a est del paese. Fonti siriane parlano anche di rappresaglie e uccisioni (almeno 10) a Erbeen, a nord-est della capitale siriana Damasco, e Aleppo, seconda città della Siria.

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu è sempre da ieri in fase di stallo: sul tavolo l'analisi della situazione in Siria voluta dalle repubbliche europee, Italia in primis. Russia e Cina - entrambi alleati di Damasco - hanno esercitato il diritto di veto qualora fosse stata messa ai voti l'opzione dell'intervento militare. Tra i dieci membri non-permanenti del Consiglio, anche Brasile, India, Libano e Sud Africa non supporterebbero il progetto di risoluzione.

Intanto da Parigi, l'ex vicepresidente siriano Abdel Halim Khaddam, ha detto che l'invasione di Hama di domenica è stato il vero inizio della fine del regime di Bashar Al-Assad.

Il Segretario generale della NATO, Anders Fogh Rasmussen, ha invece riferito ad un quotidiano francese che "... ad oggi, non sussistono le condizioni per un intervento militare in Siria". Rasmussen ha detto che "... in Libia sono in corso azioni militari sulla base di un chiaro mandato delle Nazioni Unite, in uno al sostegno della intera regione. Queste due condizioni non ci sono in Siria".

Infine, continua la contro-propaganda del presidente siriano Bashar al-Assad che ieri ha fatto visita ad un ospedale militare per ringraziare quanti nell'esercito si stanno prodigando per la causa.

AMBASCIATORE ITALIANO RICHIAMATO A ROMA - “Il ministro degli Esteri Franco Frattini sta approfondendo tutte le misure più opportune e ha deciso di richiamare il nostro ambasciatore per consultazioni al fine di dare un segnale di riprovazione per le inaccettabili repressioni adottate dal regime siriano”. Lo ha detto in aula alla Camera il sottosegretario per gli affari Esteri Stefania Craxi nell’informativa urgente del Governo sugli sviluppi della situazione in Siria.

lunedì 1 agosto 2011

Siria, l'altra faccia della propaganda: i media del Governo diffondono immagini delle violenze degli insorti /VIDEO


Homs -- Le immagini e i fatti dei massacri di ieri ad Hama hanno fatto il giro del mondo in pochissime ore e oggi, su quasi tutti i quotidiani italiani ed europei, le stesse immagini occupano un taglio di rilievo.

Si è detto di come il web - anche in questo caso - sia stato il mezzo di comunicazione principale usato dagli 'insorti' della Fratellanza Musulmana per denunciare le angherie e i soprusi dei soldati del Governo siriano. Parallelamente, però, i media siriani leali ad Al-Asad hanno attuato una contropropaganda radio-tv-stampa e internet dove, per la maggiore, sono state segnalate le feroci violenze commesse dagli insorti nei confronti dei soldati e agenti di sicurezza siriani.

Sulla rete HNN circola da ieri un video, per la sua crudezza assai forte, che raffigura cadaveri di uomini vicini ad Ad-Asad gettati dai ribelli nel fiume Oronte. (Attenzione, contiene immagini esplicite di violenza)

Sempre la stessa rete ha mandato in onda una intervista realizzata al generale russo Leonid Ivashov - vicepresidente dell’Accademia dei problemi geopolitici e già capo del dipartimento degli Affari generali del Ministero della Difesa dell’Unione Sovietica e capo di Stato Maggiore ai tempi in Russia dell'11 settembre - nel corso della quale lo stesso generale russo afferma che in Siria "... è in atto una campagna massiccia da parte del Mossad israeliano, Stati Uniti e Francia, nel tentativo di rompere l'equilibrio in Siria a causa della sua politica indipendentista, dei legami strettissimi con l'Iran e il suo sostegno alla resistenza contro Israele".

Leonid Ivashov a proposito dell'attacco alle Torri Gemelle spiegò che "... Osama ben Laden e al Qaïda non possono essere né gli organizzatori né gli esecutori degli attentati dell’11 settembre. I mandanti di quegli attentati sono i circoli politici e gli ambienti d’affari che avevano interesse a destabilizzare l’ordine mondiale e che avevano i mezzi per finanziare quell’operazione".

Siria, 30 anni dopo gli Asad massacrano ancora i sunniti di Hamā. Perchè l'occidente resta alla finestra? VIDEO


Roma -- L'Occidente ha duramente condannato l'escalation di uccisioni (oltre 130 morti) avvenute nella giornata di ieri soprattutto nella città siriana di Hamā per mano dell'esercito al comando del presidente del Governo Al-Assad. Eppure, oltre alla condanna istituzionale, sembrano non esserci vie d'uscita per quella che a tutti gli effetti può essere considerata come la più sanguinosa di tutte le 'primavere arabe'.


Mentre Barack Obama resta impelagato con la grana deficit del debito pubblico negli Usa, con la Nato ancora a caccia del dittatore libico e con la Ue alle prese con il salvataggio della moneta unica, il regime di Bashār al-Asad ha portato a termine ieri la più cruenta rappresaglia dell'eserciro governativo siriano dai tempi del cosiddetto 'massacro di Hamā', quando - nel 1982 - furono il padre di Bashār, l'allora presidente Hafiz, e lo zio capo delle truppe di terra, Rifa'at, a trucidare oltre 30mila insorti della città di Hamā.

Hamā è una città strategica per l'economia siriana e per la famiglia al-Asad. Quarta per popolazione in tutto il paese, Hamā - dopo la seconda guerra mondiale - vide la nascita del moderno partito ba'athista (già partito socialista arabo) che oggi è la maggioranza nel Governo di al-Asad. Ma Hamā è anche la città simbolo della resistenza sunnita, ovvero della la maggioranza religiosa del paese che si oppone agli alauiti-sciiti al Governo.

Con l'episodio di ieri, il governo siriano ha dato prova nuovamente di aver perso il controllo del paese e la situazione, con l'inizio oggi del ramadan, potrebbe ulteriormente incancrenirsi investendo le grosse città, come Damasco e Aleppo, rimaste finora ai margine della ribellione. Intanto, miliardi di dollari di capitali sono in fuga all’estero, le banche sull’orlo del fallimento, l’attività produttiva è crollata del 50 per cento: se le grandi classi produttive del paese taglieranno i ponti con Al-Asad, per il presidentissimo siriano sarà la fine.

Perchè Nato e Onu allora non intervengono? Perchè la Siria non è la Libia evidentemente e perchè un intervento militare in medio oriente rischierebbe oggi di coinvolgere seriamente l'avvelenato Iran, Israele, Palestina e una Turchia che a fatica vuole ancora tentare l'ingresso nella Ue.